Bonus casa e vendita dell’immobile: attenzione alla normativa aggiornata e a cosa rischi

L’utilizzo del bonus casa comporta dei limiti sulla possibilità di vendere l’immobile successivamente: la nuova normativa è stringente.

I benefici sulla casa e quindi sulla possibilità di accedere a bonus e agevolazioni sono stati determinati per aiutare le famiglie a finanziare economicamente dei miglioramenti per l’immobile, non a fini speculativi. Appare chiaro dunque che sono sorti limiti e provvedimenti per chi volesse adoperare tali benefici e poi rivendere la casa a prezzo lievitato.

Cosa sapere sul Bonus casa e la vendita dell'immobile
Bonus casa e vendita immobile: cosa si rischia oggi (ascoli.cityrumors.it)

L’ultimo aggiornamento della normativa in materia pone delle restrizioni a cui fare attenzione, dal momento che i rischi sono piuttosto elevati e chi sceglie ugualmente di procedere nella vendita deve essere consapevole, certamente, di quello a cui sta andando incontro.

Bonus casa, cosa succede se si vuole vendere l’immobile: attenzione ai dettagli, si rischiano conseguenze

Per quanto riguarda le detrazioni che non sono state utilizzate dal precedente proprietario o beneficiate solo in parte, vengono direttamente trasferite al nuovo, per il periodo già prefissato, ovviamente a meno che non vi siano degli accordi differenti.

cosa dice la normativa sul bonus casa
Bonus casa: prima di vendere l’immobile, è bene conoscere alcuni particolari (ascoli.cityrumors.it)

L’acquirente deve avere tutti i documenti utili per procedere, nello specifico: concessione edilizia, ultimazione dei lavori e atto di compravendita. Se il proprietario primario non ha fruito della detrazione o di tutta la parte spettante, questa viene trasferita in relazione alle rate rimanenti di cui non si è ancora goduto.

Pertanto, se si acquista un immobile dove l’anno prima è stato effettuato un lavoro con un bonus o con un beneficio fiscale che si applica mediante sconto IRPEF (quindi con una rata annuale per 10 anni), il primo andrà al proprietario precedente, successivamente le restanti parti verranno a cadere per i 9 anni successivi sul nuovo proprietario che potrà così dedurre nella sua dichiarazione dei redditi quanto previsto, anche se materialmente non ha richiesto lui il beneficio o pagato per quello.

Questo perché, a fronte del rinnovamento e dunque della novità, che si tratti della caldaia, dell’ascensore o di qualunque altro elemento interno o esterno all’ambiente (nei casi in cui ci si trovi in un condominio), il prezzo di vendita sarà relativo alla casa nelle condizioni attuali e dunque maggiorato. Perciò viene determinata la possibilità di far slittare tale tipologia di pagamento da un utente all’altro.

Tutto ovviamente vale se le parti si accordano, ma se il venditore non vuole trasferire il beneficio dovrà specificarlo nell’atto di compravendita. In quel caso, sarà ovviamente decisione di chi acquista stabilire se procedere ugualmente o meno. Di conseguenza, è meglio specificare bene ogni dettaglio prima di procedere e non darlo per scontato o si rischia di pagare la maggiorazione sull’immobile e trovarsi anche senza possibilità di usufruire dello sconto IRPEF.

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