Vediamo le ultime novità che riguardano il bonus cicogna 2023, l’importo erogato dall’INPS alle famiglie con nuovi arrivati (anche adottati).
Il calo demografico in Italia è un problema e spesso le coppie non si azzardano a fare figli proprio perché non ci sono le condizioni economiche per garantire un futuro alle nuove generazioni. Il Bonus cicogna è stato pensato proprio per questo. Si tratta di un incentivo pensato per le famiglie italiane volto a favorire la natalità. Il tutto per cercare di invertire la tendenza degli ultimi anni che vede l’Italia in picchiata per quanto riguarda le nascite.
Per capire di quale importo stiamo parlando e anche come bisogna fare la domanda oltre a entrare nel dettaglio su quali sono i requisiti, vediamo come funziona il Bonus cicogna 2023 erogato dall’INPS. Controlla se puoi richiedere anche tu questo assegno per le famiglie a sostegno della natalità.
Come richiedere il Bonus cicogna 2023: importo, requisiti, domanda
La possibilità di ottenere il Bonus Cicogna è seguente alla partecipazione a un concorso messo a bando dall’INPS che è partito lo scorso primo agosto e terminerà il 31 ottobre. Quindi chi vuole fare la richiesta ha tempo di presentare la domanda di partecipazione entro le ore 12 del giorno 31 ottobre 2023.
L’importo della prestazione economica conosciuta con il nome di Bonus Cicogna 2023 è di 500 euro e viene erogata una tantum. Questo significa in particolare che l’assegno è riconosciuto, agli aventi diritto, solo una volta nell’arco dell’anno di riferimento. Dunque non si tratta di un versamento che si può ricevere con regolarità ogni mese ma si esaurisce in una sola volta.
Quali sono i requisiti che si devono avere per richiedere il Bonus Cicogna 2023? Diciamo che sono abbastanza limiatati, infatti l’assegno è riservato ai bambini nati o adottati nell’anno solare 2022, ma non per tutte le famiglie.
Si tratta dei figli e orfani dei dipendenti del Gruppo Poste Italiane S.p.A. e dei dipendenti iscritti alla Gestione Postelegrafonici, sottoposti alla trattenuta mensile dello 0,40% (art. 3 della Legge n. 208 del 1952). Nonché dei pensionati già dipendenti del Gruppo Poste Italiane S.p.A. e già dipendenti IPOST.
Per stabilire la posizione in graduatoria dei richiedenti il bonus, e quindi per stabilire chi ha diritto all’erogazione di denaro una tantum, farà fede l’attestazione ISEE riferita al nucleo familiare in cui compare il beneficiario, cioè il bebè o il bimbo adottato.
A questo proposito, e dunque per quel che riguarda i figli adottati durante il 2022, al fine della maturazione dei requisiti farà fede la data del provvedimento dell’autorità competente posta sul documento che andrà allegato alla domanda.