Caos Beko: ora interviene anche Elly Schlein

Sulla crisi di Beko interviene anche la segretaria del PD Elly Schlein. Cosa ha detto sui posti di lavoro a rischio.

La vertenza della Beko, la multinazionale turca degli elettrodomestici che ha annunciato chiusure di stabilimenti e licenziamenti di lavoratoti in tutta Europa, Italia inclusa, comincia ad avere sempre più risalto a livello nazionale, interessando un numero crescente di politici.

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Caos Beko: ora interviene anche Elly Schlein (Foto Ansa) – Ascoli.cityrumors.it

La perdita di quasi 2.000 posti di lavoro, come da esuberi annunciati dall’azienda, non è cosa da poco. Soprattutto perché rischia di travolgere territori già fragili, con scarse opportunità di lavoro e un indotto legato agli stabilimenti che rischiano di chiudere.

Ora, sulla vicenda è intervenuta anche la segretaria del PD Elly Schlein che ha incontrato i lavoratori dello stabilimento Beko di Siena. Un impianto per il quale la multinazionale turca ha comunicato la chiusura entro il 2025, insieme a quello di Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno.

Elly Schlein incontra i lavoratori di Beko e incalza il governo

Sono 1.935 i lavoratori a rischio, circa il 44% del personale Beko in Italia, composto da oltre 4mila dipendenti. Di questi lavoratori 299 sono impiegati nello stabilimento di Siena e 320 in quello di Comunanza, per i quali la multinazionale turca ha deciso la chiusura. Mentre tagli al personale saranno applicati allo stabilimento di Cassinetta, in provincia di Varese, e nella sede impiegatizia di Fabriano, dove sarà chiuso il centro di ricerca e sviluppo. Un’ecatombe che avrà conseguenze pesantissime sui territori interessati, tra perdite nell’indotto e danni ai servizi in generale. Nelle città dove si trovano gli stabilimenti Beko si sono già tenuti scioperi e manifestazioni di protesta, a cui hanno partecipato anche gli amministratori locali.

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Elly Schlein incontra i lavoratori di Beko e incalza il governo (Foto Ansa) – Ascoli.cityrumors.it

Ora, sulla crisi di Beko è intervenuta anche Elly Schlein, la segretaria del Partito Democratico, che lunedì 9 dicembre ha fatto visita al presidio dei lavoratori dello stabilimento di Siena. Schlein ha sollecitato il governo a prendere provvedimenti per tutelare i posti di lavoro

I sindacati hanno accusato il governo di immobilismo, sottolineando che la golden power, la misura di intervento nelle mani del governo per tutelare i posti di lavoro, già usata nel 2023, si è rivelata inefficace. I sindacati, già nell’assemblea che si è tenuta a Comunanza a inizio mese, avevano preteso dal governo “i fatti”.

Nell’incontro con i lavoratori a Siena, Elly Schlein ha accusato il governo e la maggioranza: “O hanno mentito nelle istruzioni, in Parlamento e quindi davanti a tutti gli italiani su questa storia del golden power che avrebbe evitato i licenziamenti oppure siamo di fronte ad un governo che si fa calpestare la faccia davanti alla prima multinazionale che passa”. La segretaria del PD ha quindi invitato il governo a mantenere le promesse sul fatto che non ci sarebbero stati licenziamenti né chiusure per i lavoratori Beko.

Aggiornamento sulla crisi Beko

Nel frattempo, nella giornata del 10 dicembre al Ministero delle Imprese e del Made in Italy si è svolto l’incontro tra il ministro, i vertici di Beko, i sindacati dei lavoratori e i rappresentanti delle istituzioni di Marche, Lombardia e Toscana, le regioni dove operano gli stabilimenti della multinazionale. Un incontro che non ha prodotto nulla di buono per i lavoratori. La multinazionale turca, infatti, ha confermato “integralmente il piano di trasformazione delle attività italiane presentato al governo e alle parti sociali lo scorso 20 novembre”, come riporta l’Ansa. Dunque si andrà avanti con le chiusure degli stabilimenti e con i licenziamenti dei lavoratori.

I sindacati sono sul piede di guerra e hanno annunciato nuovi scioperi. Mentre il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato che ci sarà “un secondo tempo supplementare per risolvere la situazione”, con un nuovo incontro previsto per gennaio. Per quella data, l’azienda dovrà presentare un nuovo piano industriale.

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