Una mossa che conviene 3 volte ma di cui in pochi sono a conoscenza: ecco perché dovresti compiere questa scelta.
Andare in pensione è la cosa che ognuno di noi vorrebbe e sogna. E se, alla fine, rimanendo al lavoro il diretto interessato ci guadagnasse di più?
Il problema è che non tutti sanno che continuare a lavorare, anche solo 12 mesi in più, può essere 3 volte più conveniente. Di seguito, approfondiremo il perché di queste considerazioni.
Così puoi avere grossi vantaggi sulla pensione: ecco cosa devi fare
Lasciare la propria occupazione più tardi e rimandare la pensione a volte conviene. Uscire dal lavoro anche solo 12 mesi dopo la maturazione dei requisiti, significa accedere ad una prestazione calcolata su 12 mesi in più di contribuzione. Ma bisogna anche considerare che rimandare di un anno l’uscita vuol dire lasciare il mondo del lavoro ad una età più elevata. E questo comporta un calcolo della pensione basato su un coefficiente di trasformazione dei soldi accumulati nel montante contributivo più alto.
Di conseguenza, a parità di contributi, un lavoratore che lascia il servizio a 65 anni prenderà una pensione più alta di chi uscirà dal mondo del lavoro a 64 anni. La somma dei 12 mesi di contributi aggiuntivi e del miglior calcolo della prestazione può arrivare anche a 150/200 euro al mese in più di assegno. Come dicevamo, dipende da che genere di retribuzione si prende in questi ultimi 12 mesi di carriera.
Perché, anche se contributiva, la pensione si basa sulla remunerazione, nel senso che più alto è lo stipendio e più alti sono i contributi che mensilmente si versano. Due vantaggi non indifferenti, dunque. Ma troviamo anche un terzo beneficio che riguarda solo una determinata categoria di lavoratori. Si tratta di coloro che nel 2024 completano 41 anni di contributi versati e 62 anni di età.
Ai due vantaggi prima esposti si aggiunge, quindi, quello del bonus contributivo per la Quota 103. Chi resta al lavoro anche se ha raggiunto il diritto a sfruttare la misura in questione può presentare una domanda all’INPS. E, con questa, l’interessato chiede all’ente di applicare uno sgravio contributivo.
La quota dei contributi a carico del dipendente, pari al 9,19%, resterebbe in busta paga per tutti i mesi di lavoro ulteriori dopo aver raggiunto i 41 anni di contributi ed i 62 anni di età. Ecco perché rimandare la pensione conviene per diversi motivi. Questo è tutto quello che c’è da sapere in merito. Ma per ulteriori dettagli è possibile consultare i rispettivi canali telematici.