Il “posto fisso” nel settore pubblico scompare, il tempo indeterminato può essere annullato

Il sogno del posto fisso si fa sempre più lontano: anche i dipendenti a tempo indeterminato della Pubblica Amministrazione possono essere licenziati.

Ottenere l’assunzione a tempo indeterminato è sempre più difficile in Italia, a causa della proliferazione e dell’ampio utilizzo di contratti determinati molto più convenienti per il datore di lavoro. Purtroppo, però, la conseguenza diretta di questa condizione è la perpetua instabilità della situazione lavorativa di tantissimi cittadini.

Il posto fisso scompare dal settore pubblico
Essere assunti a tempo indeterminato sarà sempre più difficile – ascoli.cityrumors.it

La Pubblica Amministrazione sembra essere ancora uno dei pochi settori in cui il sogno del posto fisso pare concretizzabile. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha specificato che anche chi avrebbe diritto ad essere assunto a tempo indeterminato potrebbe non ottenere il posto fisso. Secondo una sentenza, infatti, è necessario che si presentino alcune condizioni economiche che rendano non solo possibile ma anche ragionevole l’assunzione a tempo indeterminato di una certa categoria di lavoratori.

Addio al posto fisso per specifiche categorie di lavoratori: la sentenza della Corte di Cassazione

Periodicamente, gli enti della Pubblica Amministrazione mettono in atto degli interventi di stabilizzazione, attraverso cui si procede all’assunzione a tempo indeterminato di alcuni lavoratori che, fino a quel momento, hanno prestato la loro opera con un contratto da precari.

Questi mirano principalmente a rendere stabile l’attività dei Lavoratori Socialmente Utili (LSU) con l’ente in cui sono stati impiegati per un certo periodo. Rientrano nella categoria coloro che, trovandosi in uno stato di svantaggio nel mercato del lavoro, vengono assunti per svolgere mansioni e opere a beneficio della collettività.

Alcuni lavoratori dovranno dire addio al posto fisso
Assunzioni bloccate per i Lavoratori Socialmente Utili: cosa prevede la sentenza della Corte di Cassazione – ascoli.cityrumors.it

In pratica, dopo un determinato tempo il Lavoratore Socialmente Utile avrebbe diritto ad essere assunto in via definitiva presso l’ente in cui ha prestato la propria opera. Secondo la Cassazione, però, l’assunzione indeterminata non può essere considerata automatica. Il motivo è l’attività in questione non è basata su veri e propri rapporti di lavoro dipendente: è considerata come un “rapporto lavorativo speciale” che coinvolge anche l’ente previdenziale che eroga i fondi per pagare il lavoratore.

Per questa ragione, con la sentenza 15422/2024, la Corte di Cassazione ha stabilito che – se non è presente un’adeguata copertura finanziaria e in assenza di una mancata programmazione delle assunzioni – la Pubblica Amministrazione non è tenuta ad assumere i Lavoratori Socialmente Utili a tempo indeterminato.

Nel momento in cui mancano tali condizioni, quindi, i contratti di lavoro di stabilizzazione possono essere considerati nulli. Se un dirigente dovesse continuare ad assumere nuovi lavoratori nonostante il fatto che non abbia i fondi necessari a pagarli, sarà passibile di provvedimenti disciplinari da parte della stessa Pubblica Amministrazione.

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