Il Governo, dopo tante discussioni e rinvii, ha deciso di attivare una nuova tassa che andrà a colpire le tasche degli italiani, come al solito.
Le decisioni politiche si nascondono sempre dietro lo scudo che siano utili a proteggere i cittadini. Ma se da una parte ciò è vero, dall’altra si sminuisce la capacità delle persone di prendere decisioni in autonomia.
La tassa che entrerà in vigore dal prossimo 1 luglio ne è dimostrazione concreta e, infatti, non mancano le critiche. Ormai, però, i giochi sono fatti e agli italiani non resterà, ancora una volta, che svuotare il portafogli.
Cos’è la nuova tassa attiva dal 1 luglio, chi colpisce e perché è stata introdotta dal nostro Governo
Proprio come accade in altri comparti, lo Stato colpisce il portafogli per far cambiare abitudini ai cittadini. Pensiamo, ad esempio, al rincaro di luce e gas o alle politiche “green”, che costringono gli italiani a spendere soldi (investendo nel fotovoltaico e nelle auto elettriche) per risparmiare. Un controsenso puro.
Lo stesso concetto si può ritrovare nella Sugar Tax, la tassa che entrerà in vigore dal 1 luglio 2024. Come si evince dal nome, si tratta di un’imposta che va a colpire le bevande zuccherate e molti prodotti simili: nasce con l’intento di scoraggiare le persone dal bere suddette bibite e, quindi, a scongiurare rischi di contrarre il diabete o di diventare obesi.
Tecnicamente parlando, la Sugar Tax “colpisce il consumo di bevande analcoliche edulcorate nella misura di 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e 0,25 euro per kg nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione“.
In altri Paesi questa tassa è attiva già da molto, mentre l’Italia aveva rimandato la decisione, che invece oggi è arrivata puntuale: anche noi pagheremo di più se vogliamo bere bibite zuccherate e bevande con sostanze edulcoranti aggiunte. Ma a lamentarsi sono anche – e forse soprattutto – le aziende che producono queste bevande, che si sentono gravate da un trattamento diverso rispetto a chi produce altri tipi di food and beverage.
Per combattere patologie come obesità e/o diabete, sostengono le aziende, non servono misure drastiche come le tasse, ma si potrebbe fare molto approcciandosi di più sulla divulgazione di informazioni utili ai consumatori. Ma il Governo preferisce la strada più semplice: se vuoi le bibite zuccherate, sarai costretto a pagarle di più; e per quanto riguarda le aziende, il messaggio a loro rivolto è semplice: se volete vendere, dovete aggiungere meno zuccheri.