Andare in pensione prima rispetto a quanto previsto dalla legge fortunatamente non è così impossibile. anzi si può avere anche un bonus.
Raggiungere la pensione è concepito come un traguardo importante, in cui godere del meritato riposo dopo anni di fatica e dedicare così maggiore tempo agli affetti più cari. Ogni lavoro, infatti, può essere stancante, sia che sia richiesto uno sforzo prettamente fisico sia che sia soprattutto di tipo mentale, per questo può essere normale con il trascorrere degli anni sperare di porre fine alla proria carriera lavorativa.
In più occasioni si era però parlato dell’abolizione della Legge Fornero, normativa che ha allungato l’età pensionabile, ma ancora non si è arrivati a quel momento, gettando inevitabilmente nello sconforto diversi italiani, in modo particolare chi ha studiato e non ha iniziato da giovanissimo a lavorare. Non è detta però l’ultima parola per chi vorrebbe presentare la domanda e sperare che possa essere accolta.
Andare in pensione prima è possibile
La regola generale prevede di poter ottenere la pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni di età, oltre ad avere maturato almeno 20 anni di contributi. Apparentemente ottenere questi requisiti potrebbe essere così semplice, ma non è detto sia così se si è ottenuta la laurea, per questo non si è riusciti a iniziare a lavorare prima dei 25 anni, ma soprattutto se non si è riusciti ad avere sempre continuità lavorativa, circostanza piuttosto diffusa a causa della precarietà tipica degli ultimi anni.
In realtà, non è così impossibile anticipare di un anno il tanto agognato traguardo, quindi a 66 anni. Non si tratta però di qualcosa possibile per tutti, è bene precisarlo.
A garantirsi questa possibilità possono essere le donne, che possono sfruttare a loro favore una vecchia norma della Riforma Dini, È infatti consentito usufruire di uno sconto di 4 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 12 mesi rispetto all’età pensionabile vigente.
Effettuando un rapido calcolo è consentito ottenere la pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi versati e con 66 anni e 8 mesi di età se si è avuto un solo figlio. I vantaggi sono maggiori per chi ha due figli, in questo caso è possibile uscire dal lavoro sempre con 20 anni di contributi versati e con 66 anni e 4 mesi di età. Se si hanno invece tre o più figli si può concludere la propria esperienza in azienda esattamente al compimento dei 66 anni.
Ad avere diritto a questa agevolazione sono però solo le lavoratrici che hanno maturato i contributi attraverso il sistema contributivo, quindi i cui versamenti sono iniziati dopo il 31 dicembre 1995.
A loro si aggiungono gli addetti ai lavori gravosi non beneficiari di Ape sociale e gli addetti ai lavori usuranti, che possono ottenere la pensione di vecchiaia con 66 anni e 7 mesi di età, unitamente a un requisito contributivo pari a 30 anni.