Le Marche non sono una regione per giovani: l’indagine preoccupa su più fronti. Il dato è inequivocabile
Uno studio condotto dall’Istituto Tagliacarne, noto movimento che si occupa di realizzare ricerche, analisi e monitoraggio dei fenomeni socio-economici, ha evidenziato come in dieci anni il sistema produttivo delle Marche ha visto perdere oltre un terzo delle aziende capeggiate da under 35.
Dal 2021 al 2022 6429 aziende marchigiane guidate da giovani non esistono più. Un dato preoccupante che raggiunge il 36,6% delle aziende presenti in quel lasso di tempo nella regione. Ad avere un dato così negativo, seppur inferiore, è anche l’Abruzzo che registra un calo del 32,7%.
In Italia, negli ultimi dieci anni, le imprese governate da giovani sono passate da 675053 a 522086, dunque sono diminuite di ben 152.086.
Le Marche non danno spazio ai giovani? La CNA lancia l’allarme
In merito ai dati sopra elencati si è espresso il segretario regionale della CNA Marche, Moreno Bordoni, il quale ha sottolineato come il risultato dello studio è piuttosto preoccupante visto che senza giovani imprenditori l’economia regionale rischia di non avere futuro.
“Secondo l’analisi – ha spiegato Bordoni – del nostro Centro Studi, il forte calo delle imprese under 35 è dovuto in parte al fatto che molte di loro, in anni difficili per il sistema manifatturiero e per quello delle costruzioni, non sono riuscite a consolidarsi, superando i tre anni di vita. La crisi del 2011, il Covid, le sanzioni alla Russia, i costi delle materie prime, il difficile accesso al credito, hanno costituito un mix micidiale di fattori negativi che hanno costretto le nuove imprese a gettare la spugna”.
Bordoni sostiene che per cambiare lo scenario è indispensabile il sostegno delle istituzioni, i giovani che vogliono fare impresa devono essere aiutati in primis dalla Regione Marche. Tutti gli aiuti non devono arrivare soltanto nella fase di avvio ma anche nei processi di consolidamento e di sviluppo delle imprese.
Il segretario regionale della CNA è convinto che occorra intervenire anche nel sistema della formazione e nel percorso scolastico, i giovani dovrebbero essere messi sempre più al corrente del sistema imprenditoriale. In merito ha aggiunto: “Deve essere agevolato il passaggio generazionale di imprese marchigiane sempre più anziane. In mezzo a tutte queste difficoltà, restiamo la regione più artigiana d’Italia. La Cna si impegnerà a rilanciare le nostre imprese e a favorire la nascita di start up nelle Marche, perché abbiamo bisogno dell’imprenditoria giovanile e femminile, la più dinamica e pronta a recepire le innovazioni chieste dal mercato”.