Un emendamento che verrà inserito all’interno del decreto Milleproroghe darà la possibilità di pagare più avanti le prime due rate scadute nel 2024 e anche la terza
In arrivo novità per la Regione Marche. La Meloni aveva detto che la nuova Agenzia delle Entrate sarebbe stata più disposta e più collaborativa verso i cittadini. Una filosofia che i dirigenti del Fisco stanno tentando di attuare in tutti i modi. Tanto che si va verso una nuova riapertura dei termini e delle scadenze per chi aveva aderito alla rottamazione quater ma che, per qualsiasi motivo, non era riuscito a pagare le prime due rate che erano scadute lo scorso anno. A dare questa possibilità è un emendamento che verrà inserito all’interno del Milleproroghe che, a quanto si apprende, darà la possibilità di pagare le prime due rate per il 15 marzo 2024.
Ma non è tutto. Sarebbe stato spostato più avanti e sempre per il 15 marzo, anche la scadenza della terza rata che doveva essere pagata entro il 28 febbraio. E la nuova normativa non toglierà i benefici della “definizione agevolata” in caso di omesso, insufficiente o tardivo (superiore ai 5 giorni) pagamento. E’ comunque la seconda volta che che si procede con la riapertura dei termini della rottamazione quater, a cui hanno aderito circa 3 milioni di contribuenti.
“Stiamo cercando una collaborazione con i cittadini, è questa la nuova Agenzia delle Entrate”
Ci sono dei casi specifici come la proroga al 15 marzo per le scadenze della Rottamazione quater per le per persone dell’Emilia-Romagna, della Toscana e delle Marche che sono state colpite da eventi alluvionali del maggio 2023. Almeno così è stato deciso nell’emendamento inserito all’interno del decreto Milleproroghe. Anche in questo caso come nelle altre situazioni verranno posticipati i termini della prima rata che per i contribuenti di queste regioni era stata differita al 31 gennaio 2024 e della seconda rata, in scadenza il 28 febbraio 2024.
Secondo l’accordo erano un massimo di 18 rate consecutive: le prime due, erano quelle più “pesanri” anche perché sono circa il 10% dell’intera somma da versare all’Agenzia delle Entrate; mentre le successive che avevano scadenze il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno erano di pari importo. Il Ministro Giorgetti ha cercato di spiegare, anche perché sa bene il momento di difficoltà che sta attraversando il paese e afferma: “Stiamo cercando di fare una riforma fiscale che instauri un rapporto di collaborazione con i cittadini“. Ora non resta che passare dalle parole alle vie di fatto.