Chi accederà ad uno dei percorsi di formazione per il reinserimento lavorativo, non perderà l’assegno dell’Inps. Vediamo cosa fare.
A partire da luglio gran parte dei percettori hanno dovuto dire addio al Reddito di cittadinanza. Ma c’è un modo per continuare a ricevere l’assegno da parte dell’Inps.
A luglio sono stati circa 169.000, ad agosto 32.000 e da settembre a dicembre saranno non meno di 40.000. Chi sono? I nuclei familiari che hanno perso o perderanno il Reddito di cittadinanza. Nella legge di Bilancio, infatti, il Governo Meloni ha stabilito che il sussidio – nato nel 2019 per volere del Movimento Cinque Stelle- possa essere erogato per un massimo di 7 mesi nel 2023.
Dunque chi aveva iniziato a riceverlo a gennaio lo ha perso a luglio, chi aveva iniziato a riceverlo a febbraio lo perderà ad agosto e così a proseguire fino a dicembre. Alcune categorie, però, continueranno a beneficiare dell’aiuto. Si tratta dei soggetti “non occupabili “, cioè persone che, per età o per condizioni di salute, non sono in grado di lavorare. Nello specifico sono considerati non occupabili i disabili, i ragazzi con meno di 18 anni e le persone dai 60 anni in avanti.
Ecco come non perdere l’assegno dell’Inps
Come anticipato solo poche categorie di persone continueranno a ricevere il Reddito di cittadinanza fino alla fine dell’anno. Tutti gli altri o lo hanno già perso o lo perderanno a breve. Ma niente paura: c’è un modo per continuare a ricevere l’assegno da parte dell’Inps.
Anche se non si fa parte di nessuna delle categorie dei “non occupabili ” è possibile continuare a ricevere il Reddito di cittadinanza per tutto l’anno se si viene presi in carico dai servizi sociali. Dal prossimo anno, poi, i non occupabili e coloro presi in carico dai servizi sociali potranno ricevere l’assegno di inclusione. Quest’ultimo è un sussidio pressoché uguale al Reddito: 500 euro al mese più eventuali altri 280 per chi vive in affitto, erogati per 18 mesi e prorogabili per altri 12.
Ma anche tutti gli altri potranno continuare a ricevere un supporto da parte dell’Inps facendo una cosa semplice: seguire uno dei percorsi di formazione presso i centri per l’impiego. Se l’Inps prenderà atto che un soggetto ha sottoscritto il patto per le politiche attive e frequenta un corso finalizzato alla riqualificazione per il reinserimento nel mondo del lavoro, continuerà per un altro anno ad erogare un assegno di 350 euro al mese, il cosiddetto Supporto per la formazione e il lavoro.
Si tratta di un’indennità della durata di 12 mesi, non rinnovabile. Possono riceverla anche tutti i membri- non disabili e di età compresa tra i 18 e i 59 anni – della stessa famiglia purché tutti sottoscrivano il patto per le politiche attive e seguano i corsi di formazione. Nel caso in cui una persona, nel frattempo, trovasse un impiego ma della durata non superiore a 6 mesi, l’assegno non verrà annullato ma solo interrotto e poi riprenderà al termine del contratto di lavoro.