I contributi non versati dal datore di lavoro si possono recuperare, c’è un metodo interessante per farlo: scopri come.
Ogni lavoratore ha diritto al versamento dei contributi. Ad occuparsene è il datore di lavoro, ma solo nel caso dei dipendenti pubblici e privati. I liberi professionisti hanno un metodo di cassazione differente in questo caso. Tuttavia ci sono delle situazioni in cui, purtroppo, il datore di lavoro decide di non effettuare il versamento dei contributi. E può essere un problema se lo si viene a scoprire soltanto dopo un sacco di tempo.
Molte persone credono che non si possa fare nulla in merito. Quindi, si pensa che questi contributi vengano persi per sempre, senza nessuna possibilità di recupero in futuro. In realtà non è affatto così per nostra fortuna: lo Stato può aiutarci a sistemare la situazione. E per capire meglio dobbiamo dare uno sguardo ad una vicenda accaduta proprio in Italia. Ecco come è possibile recuperare i contributi non versati dal datore di lavoro.
Contributi non versati, puoi averli con una procedura legale: ti salverà
Un lavoratore, socio e dipendente di una cooperativa aveva fatto una richiesta al Tribunale. Voleva il riconoscimento dei contributi per aver svolto delle attività lavorative oltre le ore previste dal contratto, che in origine non erano state conteggiate ai fini dei versamenti. Il problema è che non era possibile riconoscerle per un semplice motivo, cioè che non c’era prova per dimostrare quelle ore lavorative, le quali non erano previste dal suo contratto.
A questo punto, il dipendente ha deciso di effettuare ricorso alla Cassazione. La domanda è stata accolta poiché, il lavoratore, ha sempre diritto a ricevere una regolarizzazione delle proprie ore. Soprattutto se il datore di lavoro non ha effettuato il versamento dei contributi, situazione che potrebbe andare a sfavore della posizione previdenziale del contribuente. Tutto questo può essere fatto molto prima del raggiungimento dell’età pensionabile.
La Suprema Corte di Cassazione ha fornito due strumenti con cui risolvere la situazione. Inizialmente è possibile agire con una condanna, così da ottenere un risarcimento per il danno ricevuto. In alternativa, invece, il datore di lavoro deve intervenire al riguardo e rispondere delle infrazioni commesse, cercando di trovare un compromesso con il suo dipendente. Entrambi gli strumenti sono dei mezzi molto utili per risolvere la situazione e valgono per tutti quanti.