Cosa cambia con la Naspi nel 2024? Ecco tutte le novità e i requisiti per richiedere l’indennità di disoccupazione erogata dall’INPS.
La Naspi è la nuova indennità di disoccupazione entrata in vigore per sostituire l’Aspi. Chiamata semplicemente come “disoccupazione” viene erogata dall’INPS a chi perde il lavoro perché viene licenziato o scade il contratto a termine. Viene erogata mensilmente e ci sono dei requisiti per poter accedere al sussidio per gli ex lavoratori che hanno perso l’impiego. Nel 2024 sono stati apportati nuovi cambiamenti alla Naspi.
In questo articolo vediamo tutte le modifiche che con la Legge di Bilancio 2024 sono entrate in vigore per modificare gli importi della Naspi nell’anno corrente. La disoccupazione ordinaria prevede che l’ex lavoratore prenda il 75% dell’importo dello stipendio nei primi 6 mesi, che poi si riduce a 50% e poi 40% e tale riduzione è fatta ai fini che il lavoratore venga inserito di nuovo nel mondo del lavoro. Ma cosa cambia nel 2024?
Naspi, gli importi sono cambiati? Ecco cosa dice la normativa
Dal lato normativo nel 2024 non ci sono novità per la Naspi, poichè l’ultima legge di Bilancio non è intervenuta sull’indennità di disoccupazione NASPI. Tuttavia, sono stati aggiornati gli importi, perché sono stati adeguati all’inflazione avvenuta nell’anno precedente. Di conseguenza sono aumentati i sussidi per gli ex lavoratori che richiedono la disoccupazione.
Con la nuova tax area 2024 è cambiata la soglia di reddito al di sotto di cui l’indennità di disoccupazione viene solamente sospesa e non decade. Quest’anno è salita a 8.500 euro la tax area per i lavoratori subordinati, ovvero che in caso di nuovo lavoro dipendente di durata superiore a 6 mesi e un reddito inferiore a quella soglia, il percettore ha diritto di mantenere la NASPI. L’erogazione del sussidio viene sospeso d’ufficio e si riprende a cessazione dell’attività lavorativa senza dover fare nuova domanda.
I nuovi importi della NASPI, a causa dell’inflazione del 5,7%, corrispondono al 75% della retribuzione media per i primi 1.428,67 euro; il 25% per la parte restante fino al massimo di 1.553,72 euro. Inoltre, nel periodo in cui si percepisce l’indennità di disoccupazione, il lavoratore ha diritto di ricevere la contribuzione figurativa da parte dell’INPS, per la quale si tiene conto nel calcolo della pensione. Le lavoratrici incinte hanno diritto alla maternità e per la malattia c’è l’indennità sostitutiva. Queste tutte le novità, tuttavia, si attende la nuova circolare dell’INPS con tutte le informazioni sulla nuova Naspi.