Pensione a 67 anni, ma non per tutti: ecco chi rischia di andarci a 71

L’età del pensionamento è 67 anni, ma sfortunatamente non per tutti è così. Molti rischiano di andarci a 71.

L’età minima per andare in pensione in Italia è 67 anni ed inoltre bisogna aver maturato 20 anni di contributi. Molti sono coloro i quali vorrebbero lasciare il mondo del lavoro diversi anni prima, ma la situazione sembra addirittura capovolgersi poiché l’età del pensionamento potrebbe aumentare e non di poco.

Pensione a 67 anni: queste categorie rischiano di andarci molto tempo dopo
L’età per la pensione, nel nostro Paese, è 67 anni ma se rientri in queste categorie rischi di andarci a 71 – ascoli.cityrumors.it

Ebbene sì, alcune categorie di lavoratori rischiano di non andare in pensione a 67 anni, ma a 71. Se ti stai chiedendo quali siano, sei nel posto giusto. Vediamo il tutto insieme nel dettaglio.

Aumenta l’età della pensione di ben 4 anni: ecco chi rischia di andarci a 71

Come dicevamo precedentemente, molti rischiano di dover lavorare fino a 71 anni. Stiamo parlando della pensione di vecchiaia contributiva introdotta dalla legge Dini nel 1995. Essa richiede un minimo di 5 anni di contributi che, inoltre, devono essere stati versati nel sistema contributivo. Tuttavia, oggi, anche chi ne ha 20 può vedere slittare in alcuni casi la propria pensione di vecchiaia a 71 anni.

L'età di pensionamento sale a 71 anni per queste categorie
Il limite di età per la pensione si alza a 71 anni in alcuni casi: ecco tutto quello che bisogna sapere per evitare lo slittamento – ascoli.cityrumors.it

Per le prestazioni interamente contributive, i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia richiesti sono tre:

  • Aver compiuto i 67 anni di età;
  • Aver versato almeno 20 anni di contributi;
  • Che l’importo della pensione sia pari o superiore a 1,5 volte l’assegno sociale INPS.

Nel 2022, se l’ammontare di quest’ultimo è di circa 468 euro mensili, si dovrebbe avere almeno una pensione che sia di una volta e mezzo l’importo di tale assegno per poter accedere al trattamento. Per avere diritto ad una prestazione di circa 702 euro mensili, se il dipendente ha lavorato versando contributi su un’aliquota del 33% per tutti i 20 anni, bisogna aver avuto uno stipendio medio di circa 1700 euro.

Sono numeri piuttosto alti rispetto agli stipendi medi italiani, che si aggirano intorno ai 1000 o 1200 euro mensili. Se così non dovesse essere, molto probabilmente il rischio sarebbe di non riuscire a soddisfare il requisito dell’importo richiesto e vedere slittare la propria pensione al compimento del 71esimo anno di età. Inoltre, ciò accadrebbe anche nel caso di una pensione integrativa. Questo è tutto quello che devi sapere in merito, ma per ulteriori dettagli e delucidazioni puoi rivolgerti ai rispettivi canali telematici.

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