Proponiamo una guida alla pensione d’inabilità lavorativa per capire chi la può chiedere e come ottenere una maxi convenienza.
Le persone ritenute incapaci di svolgere un’attività lavorativa possono fare domanda di pensione per ottenere una prestazione economica mensile. Vediamo a quali condizioni la richiesta sarà accolta e quale sarà la somma che si percepirà.
La disabilità è una condizione che inevitabilmente peggiora la qualità della vita. Quando si soffre di una patologia che causa una minorazione fisica, psichica o sensoriale si incontrano ogni giorni numerosi ostacoli da superare. Tale condizione richiede coraggio, grande sforzo mentale e fisico. Non è semplice, poi, avere a che fare con pregiudizi e discriminazioni.
Lo Stato cerca di tutelare chi ha una disabilità con benefici concessi dopo il riconoscimento della condizione precaria di salute. Ci sono la Legge 104, l’assegno mensile di invalidità, l’indennità di accompagnamento, la pensione di inabilità lavorativa. Approfondiremo quest’ultima misura dedicata a chi si trova nell’assoluta e permanente impossibilità di svolgere un’attività lavorativa qualsiasi a causa di una infermità o di un difetto fisico oppure mentale. Si tratta di una prestazione economica erogata mensilmente dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
Guida alla pensione di inabilità nel 2024
L’INPS eroga la pensione di inabilità a chi ne fa domanda e soddisfa i requisiti di accesso alla prestazione. Una Commissione medica valuterà la condizione di salute del richiedente e solo in caso di esito positivo scatteranno i versamenti dal primo giorno del mese successivo all’inoltro della domanda all’ente della previdenza sociale. Qualora la Commissione non dovesse accordare la pensione di inabilità, il disabile potrebbe fare ricorso in Tribunale per mettere la decisione nella mani di un Giudice.
Possono fare domanda di pensione di inabilità i lavoratori con assoluta e permanente impossibilità di svolgere un’attività lavorativa in possesso di minimo cinque anni di contributi di cui tre maturati nei cinque anni precedenti il momento della presentazione della domanda. Nel conteggio può essere inserita qualsiasi tipologia di contribuzione (figurativa, obbligatoria, volontaria, da riscatto…). Naturalmente non si potrà svolgere alcuna attività lavorativa se si percepisce questo beneficio e gli iscritti all’Albo o elenco dei professionisti dovranno cancellare il proprio nome.
In più la pensione di inabilità richiede la rinuncia ai trattamenti di disoccupazione (come la NASPI) e ai trattamenti sostitutivi/integrative della retribuzione. L’INPS, poi, può chiedere una visita di revisione in qualsiasi momento per accertare che ancora sussistono i requisiti che danno diritto alla prestazione. Concludiamo con l’importo spettante. Dipenderà dal numero dei contributi maturati e il conteggio avverrà con sistema contributivo o misto in base alla data di inizio di versamento della contribuzione.