Aumentare la pensione: da adesso si può. Ecco quali sono i metodi e i vantaggi fiscali per poter beneficiare di un assegno più ricco.
Da oggi puoi aumentare l’importo della tua pensione tramite una semplice procedura, ma solo se soddisfi determinati requisiti. Vediamo nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere in merito a tale agevolazione e come presentare richiesta.
La soluzione per aumentare l’importo della pensione è il riscatto della laurea. Ovvero l’INPS che offre la chance non solo di anticipare il pensionamento, ma anche di aumentare l’assegno mensile. Scopriamo, insieme, come funziona.
Aumentare l’importo della pensione: ecco come
Il riscatto della laurea rappresenta una preziosa opportunità per gli ex studenti universitari di convertire gli anni trascorsi nell’istruzione superiore in contributi previdenziali, con il fine ultimo di incrementare l’assegno pensionistico e di anticiparne la ricezione. Il processo consiste nel versare all’INPS un importo corrispondente ai contributi che sarebbero stati accumulati lavorando durante gli anni di studio.
Questo meccanismo permette non solo di aumentare l’entità della pensione futura, ma anche di ridurre l’età pensionabile in proporzione agli anni di studio “riscattati”. Ma per procedere, è necessario soddisfare alcuni requisiti specifici. Primo fra tutti, il titolo di studio deve essere già stato ottenuto al momento della presentazione della domanda di riscatto. Inoltre, i periodi di studio da riscattare non devono essere già coperti da contributi versati a qualsiasi forma di gestione previdenziale obbligatoria.
Sono inclusi una vasta gamma di titoli: dai corsi di laurea di vecchio ordinamento alle lauree triennali, specialistiche e magistrali, anche a ciclo unico. I diplomi accademici di primo e secondo livello, i diplomi di specializzazione e i titoli di alta formazione artistica e musicale rientrano tra quelli riscattabili. Tuttavia, sfortunatamente, per gli studenti che hanno prolungato i tempi di studio oltre la durata normale del corso è possibile procedere solo con il periodo corrispondente alla durata legale del corso stesso.
Il costo del riscatto laurea varia a seconda del periodo di studio e del sistema previdenziale di appartenenza. Per quelle conseguite prima del 1996, si applica il metodo della riserva matematica, che considera età e contributi versati. Per quelle ottenute dopo il 1996, per il costo del riscatto laurea si usa il metodo contributivo, basato sull’aliquota previdenziale dell’ultimo anno di lavoro moltiplicata per la retribuzione annuale precedente alla domanda di riscatto.
L’iscrizione alla gestione separata o l’aver avuto redditi da lavoro autonomo occasionale superiori a 5.000 euro lordi annui rientrano tra i requisiti. Inoltre, la detrazione è del 19% e spetta se la spesa per il riscatto della laurea è sostenuta per un familiare fiscalmente a carico (ad esempio per i figli). Laddove, invece, questo è personale, il costo sostenuto è deducibile. Per il momento è tutto, ma per maggiori informazioni è possibile consultare i rispettivi canali telematici.