Cerchiamo di capire come bisogna compilare il 730 e cosa barrare per richiedere il rimborso Irpef a credito e non in busta paga a rate.
Il periodo è, dal punto di vista fiscale, noto a tutti i lavoratori: si sta avvicinando il momento della compilazione della dichiarazione dei redditi contenente sia le entrate (guadagni), che gli eventuali ‘sconti’ (detrazioni, deduzioni) e le imposte da versare allo Stato. Con esso, sono tante le domande che i contribuenti periodicamente si pongono in merito ad una corretta compilazione e alle modalità per ricevere gli eventuali crediti maturati.
Ebbene, proprio a tal proposito è importante conoscere la novità riguardante i lavoratori dipendenti, i collaboratori ed i titolari di reddito da lavoro dipendente e assimilato in merito ai rimborsi Irpef. Scopriamo di che cosa si tratta.
Rimborsi Irpef da 730/2024: la novità da conoscere
I rimborsi Irpef, legati alle detrazioni alle quali il dipendente ha avuto accesso nel corso dell’anno fiscale (sanitarie, bonus ristrutturazione, ecobonus e tante altre), possono essere richiesti direttamente all’Agenzia delle Entrate al posto che al datore di lavoro. Questa procedura consentirà di ottenerli sul conto corrente anziché, spesso suddivisi in diverse rate, sulla busta paga del periodo compreso tra luglio e novembre.
Tutto ciò in conseguenza del fatto che gli interessati possono presentare il 730/2024 senza sostituto d’imposta pur avendo un datore di lavoro o un sostituto d’imposta. Ma come funziona la procedura relativa alle tempistiche del risarcimento? In primis, ricordiamo che il rimborso Irpef a credito altro non è che il rimborso dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. L’importo, frutto del ricalcolo della tassazione del contribuente, è indicato sul modello 730.
Solitamente per i lavoratori dipendenti la procedura a credito, ma la novità del 2024 è la possibilità di evitare che tale rimborso arrivi tramite il datore di lavoro. Lo si evince dall’articolo 2 comma 2 del DL 1 del 2024 che va ad estendere le modalità di domanda senza sostituto d’imposta e con rimborso Irpef richiesto all’AdE tramite la dichiarazione dei redditi Modello 730/2024. Il tutto è rivolto, si legge nella norma, ai “soggetti titolari dei redditi di lavoro dipendente e assimilati”.
Ma attenzione: sia che si presenti direttamente all’Agenzia delle Entrate mediante un Caf o attraverso un professionista abilitato, è importante indicare la lettera A nella casella 730 senza sostituto. Mentre andrà barrata la casella Mod. 730 dipendenti senza sostituto nel riquadro Dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio.