Per il rimborso delle spese mediche, è necessario fare attenzione ad alcuni passi. Ecco quando conservare lo scontrino e la fattura.
L’ottenimento del rimborso delle spese mediche non sempre passa dalla presentazione dello scontrino, poiché in alcuni casi si richiede il possesso della fattura. La stagione dichiarativa 2024 è pienamente in corso, dato che le dichiarazioni precompilate possono essere modificate dallo scorso 20 maggio. Si può procedere fino al 30 settembre per l’invio del Modello 730 e fino al 15 ottobre per il Modello Redditi.
Per condurre in detrazione la maggior parte delle spese mediche e sanitarie dal 730/2024 e dal Modello Redditi Pf, è necessario lo scontrino parlante. Questo documento viene rilasciato dalla farmacia ed evidenzia cosa è stato acquistato, la spesa sostenuta, la quantità e il codice fiscale del compratore. Nelle spese mediche rientrano anche altre prestazioni e per la maggior parte di esse basta il documento commerciale.
Ci sono, però, specifiche uscite che richiedono la presenza della fattura e non solo lo scontrino parlante. Vediamo quindi in quali situazioni bisogna conservare l’una e quando è fondamentale tenere con sé l’altro.
Rimborso delle spese mediche, scontrino o fattura? Ecco come comportarsi
Il D.P.R 633 del 1972 elenca le operazioni sanitarie per le quali non si prevede l’emissione della fattura per poter usufruire delle detrazioni di riferimento. Al suo interno non ci sono, però, le prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione della persona. Queste, indipendentemente dalla richiesta del diretto interessato, devono essere documentate tramite fattura. A tal proposito, l’Agenzia delle Entrate ha fornito un quadro più chiaro con la risposta 275 del 4 aprile 2023 ad un interpello.
Qui, si spiega che tra le prestazioni per le quali non si richiede la fattura perché esenti da Iva non fanno parte quelle di diagnosi, cura e riabilitazione della persona. Queste ultime devono, quindi, sempre essere fatturate. Anche se il cliente non procede ad una richiesta specifica.
Non basta quindi solo lo scontrino parlante o il documento commerciale per poter accedere all’eventuale detrazione del 19% per le prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione della persona. Se lo specialista non rilascia la fattura, nonostante ci sia l’obbligo, la spesa sanitaria non potrà in alcun modo entrare in detrazione nella dichiarazione dei redditi con Modello 730/2024, oppure con Modello Redditi Pf.