Sconto IMU e canone concordato: occhio alla normativa che fa risparmiare tanto e che i CAF consigliano

I proprietari di immobili che hanno un contratto di affitto a canone concordato possono beneficiare di uno sconto IMU. Andiamo a vedere la questione più da vicino.

Andiamo a vedere quali sono le riduzioni delle quali possiamo beneficiare per la prima rata IMU 2023 se abbiamo in essere un contratto di affitto con cedolare secca. La formula del canone concordato (3+2) dà diritto a diverse agevolazioni fiscali per il proprietario, come lo sconto IMU canone già citato, e un affitto agevolato del quale può godere l’inquilino.

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Come accedere allo sconto IMU del 25% per affitti con canone concordato – ascoli.cityrumors.it

I contratti di affitto a canone concordato (3+2) si differenziano dai classici contratti liberi (4+4), molto più comuni, ma che attualmente si sposano male con le nuove esigenze sociali di mobilità e tipologie di lavoro ed esigenze personali. A tal proposito, per incentivare una situazione più gestibile per gli inquilini, le amministrazioni hanno previsto questi interessanti sconti sull’IMU dovuta.

Per godere delle agevolazioni previste dal provvedimento è necessario però che il contratto di affitto sia registrato e inviato al Comune per non incorrere nel rischio di dover procedere alla restituzione dello sconto ottenuto.

Come ottenere la riduzione IMU canone concordato e cedolare secca

Il contratto di affitto con cedolare secca offre la possibilità di un pagamento con aliquota IRPEF fissa del 10%. Allo stesso tempo, prevede uno sconto IMU minimo del 25%, al quale si possono aggiungere altre riduzioni delle aliquote locali, da verificare a seconda del proprio Comune di riferimento.

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Riduzione IMU per gli affitti con canone concordato – ascoli.cityrumors.it

Per godere di queste riduzioni IMU per gli immobili in affitto con canone concordato non è in linea di massima necessario fare apposita dichiarazione. Tuttavia, è consigliabile fare un controllo presso il Comune ove è ubicato l’immobile affinché possiamo sapere se in quel caso specifico è richiesto in modo esplicito l’obbligo di dichiarazione per beneficiare dello sconto sull’IMU dovuta nel 2022.

Oltre agli immobili affittati con canone concordato, è possibile godere di una riduzione dell’IMU, in percentuali differenti a seconda delle casistiche, anche per fabbricati dichiarati inagibili o per immobili affittati a parenti di primo grado in comodato d’uso.

In tal caso, per beneficiare della riduzione IMU pari al 25 o del 50% del canone abituale, è necessario che tale contratto di affitto in comodato d’uso sia registrato regolarmente presso l’Agenzia delle Entrate (AdE).

Per le strutture dichiarate inagibili o inabitabili si ha diritto a una riduzione fino al 50% del canone IMU, ma solo nei periodi dell’anno nei quali sussistono tali condizioni.

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