Stipendio più alto anche retrottivamente e la nuova sentenza cambia la vita dei lavoratori

Importante novità per ciò che riguarda gli stipendi che saranno più alti anche retroattivamente! Ecco cosa c’è da sapere

In un contesto economico sempre più complicato per milioni di italiani, gli stipendi rappresentano uno dei problemi maggiori per determinate fasce di cittadini. La retribuzione mensile è spesso insufficiente per poter sostenere tutte le spese, le tasse e i costi dovuti all’inflazione e al caro vita.

Ecco la nuova sentenza per l'aumento degli stipendi in busta paga
Stipendi più alti anche retroattivi, cosa dice l’ultima sentenza – Ascoli.cityrumors.it

Ecco perché si stanno cercando di trovare soluzioni proprio per venire incontro alle fasce di cittadini più in crisi. In questo senso, è da poco arrivata una nuova sentenza che va a riguarda gli stipendi. Ci sono alcuni casi specifici nei quali potranno essere più alti, anche retroattivamente. Ecco tutto quello che dovete sapere a riguardo, si tratta di una novità che andrà a migliorare la busta paga per tantissimi lavoratori.

Stipendio più alto anche retroattivamente: cosa dice la nuova sentenza

C’è una nuova importante sentenza che va ad interessare milioni di lavoratori in tutta Italia. Grazie a quest’ultima novità, c’è la possibilità di ottenere stipendi più alti anche retroattivamente. Basta informarsi per tempo e richiedere il tutto, così da poter godere di una busta paga migliore e di una minor difficoltà ad affrontare la crisi economica nel quale il paese si trova da ormai diversi anni.

La sentenza è arrivata dal tribunale di Lodi
Il tempo impiegato per indossare vestiti da lavoro dovrà essere retribuito – Ascoli.cityrumors.it

Secondo quanto emerso, infatti, questa sentenza va a concentrarsi in particolare sull’orario di lavoro per le attività lavorative il cui svolgimento richiede l’obbligo di indossare divise o tute. Come per esempio il personale sanitario o le imprese che lavorano vicino ai macchinari. Il tempo di vestizione rientra di diritto nell’orario di lavoro, sebbene molte aziende non lo riconoscano come tale e quindi non retribuiscano il tutto.

Nei giorni scorsi, il Tribunale di Lodi ha stabilito che il tempo tuta deve essere considerato nell’orario di lavoro e quindi retribuito. È stato accolto un ricorso presentato a luglio del 2022 da due dipendenti dell’azienda Stella Bianca, che hanno intrapreso una battaglia legale per vedere i propri diritti valere. Considerando che, per  cambiarsi, impiegavano un tempo complessivo di 15 minuti al giorno, prima e dopo la timbratura.

L’azienda sarà obbligata a riconoscere ai due dipendenti il pagamento di cinque anni di arretrati, per un totale di 5066,62 euro al primo e 4743,74 euro al secondo. Ora che c’è questa nuova sentenza, quindi, il tempo di vestizione dell’orario di lavoro in aziende dovrà sempre essere riconosciuto come tale e quindi retribuito.

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