Tari troppo alta? Come contestare la richiesta di pagamento in caso di errori: modalità e tempistiche

Se ti ritrovi a dover pagare una Tari troppo alta hai la possibilità di contestare il pagamento in caso di errori. Scopriamo quali sono le modalità e le tempistiche.

La Tari è la cosiddetta tassa sui rifiuti, che tutti i cittadini sono tenuti a versare per beneficiare del servizio di raccolta di rifiuti e della nettezza urbana. Il valore della tassa comunale, che ogni singolo cittadino deve versare, dipende da alcuni fattori fissi e altri variabili.

Tari troppo alta
Come contestare il pagamento – Ascoli.cityrumors.it

Ad incidere sull’importo ci sono aspetti come la superficie calpestabile dell’immobile, compresi i muri interni, i pilastri e i muri perimetrali. Ma anche il periodo di riferimento, la composizione del nucleo familiare e la destinazione d’uso dell’immobile.

Oggi vorremmo soffermarci sulla possibilità di contestare il pagamento, quando si ha l’impressione di avere ricevuto una Tari troppo alta.

Tari troppo alta: come contestare il pagamento

In base a quanto stabilito dalla legge italiana il contribuente ha la possibilità di opporsi al pagamento di una Tari calcolate in maniera errata. Conoscere quest’opportunità è indispensabile per evitare di dover pagare una Tari troppo alta.

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Pagare una Tari troppo alta – Ascoli.cityrumors.it

Se il cittadino, che riceve una richiesta di pagamento della tassa sui rifiuti, si accorge della presenza di errori, ad esempio di dover versare un importo superiore a quello realmente dovuto, ha la possibilità di contestare il pagamento.

La contestazione di una richiesta di pagamento deve avvenire mediante istanza di autotutela, inviata direttamente al Comune di residenza oppure presentando ricorso al giudice tributario. Per i comuni che si sono affidati all’Agenzia delle Entrate riscossione, per ottenere i contributi, la contestazione deve avvenire chiedendo a tale agenzia di sospendere la procedura.

Contestando la richiesta di pagamento con l’istanza di autotutela presentata direttamente al Comune, il cittadino chiede all’amministrazione comunale di annullare in tutto e in parte la richiesta. Il Comune che accoglie l’istanza del cittadino dovrà inviare all’Agenzia della riscossione esattoriale l’ordine di annullare il debito.

Per presentare l’istanza di autotutela occorre consegnare all’Ufficio Tributi del Comune di residenza una dichiarazione in carta semplice in cui siano indicate:

  • Le proprie generalità
  • La richiesta di pagamento della Tari, con data di notifica
  • Il motivo per il quale si sta procedendo alla rettifica o all’annullamento del versamento
  • Chiedere formalmente la rettifica o l’annullamento
  • Allegare tutti i documenti necessari, come la fotocopia della carta d’identità e la richiesta di pagamento
  • Indicare il consenso al trattamento dei dati personali
  • La data e la firma.

La legge non stabilisce un termine entro il quale è possibile inoltrare l’istanza di autotutela. Ma si consiglia di farlo il prima possibile, anche dopo aver versato la tassa.

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