Alzheimer, ci sono persone più predisposte: quali sono le caratteristiche che possono insospettirti

Ci sono più probabilità che l’Alzheimer si sviluppi in determinati individui, in base a certe caratteristiche peculiari: ecco quali.

L’Alzheimer è una patologia neurologica grave, in quanto il soggetto che la sviluppa è portato, nel tempo, a perdere le proprie capacità cognitive.

Chi ha più possibilità di avere l'Alzheimer
Alzheimer, alcuni individui hanno più probabilità di svilupparlo -ascoli.cityrumors.it

Si tratta di una malattia che, col trascorrere dei mesi, degli anni, porta l’individuo colpito a non ricordare come si facciano anche le azioni più semplici, a scordarsi di luoghi, persone, e molto altro ancora. È un po’, in realtà, come se la testa restasse bloccata nel passato. Chi ha l’Alzheimer può ricordare quello che è accaduto anni fa, mentre può dimenticare di aver mangiato proprio qualche minuto prima.

È davvero una malattia complessa, che inevitabilmente causa sofferenza in chi la vive, ma anche in chi sta loro vicino. Il soggetto può dimenticare e non riconoscere il proprio figlio, il proprio nipote, altre persone care e così via. Soprattutto per i parenti stretti, è un grosso dolore. Ma quali sono i soggetti che tendono più di altri a sviluppare questa patologia e perché?

Alzheimer, chi ha maggiori probabilità di sviluppare la malattia

Come detto, chi soffre di Alzheimer ha la tendenza a dimenticare cose fatte un attimo prima e a vivere prevalentemente nel passato.

Alzheimer, quali sono i fattori scatenanti
I fattori che determinano la comparsa dell’Alzheimer – ascoli.cityrumors.it

Uno studio svolto dagli scienziati della Rutgers University, negli Usa, e poi pubblicato su Obesity, spiega che ci sono individui che hanno una maggiore propensione nello sviluppare l’Alzheimer. Costoro sono persone di mezza età che hanno nella propria storia familiare parenti che hanno avuto questa malattia e che hanno più grasso negli organi addominali. Ad essere più a rischio sarebbero gli uomini, secondo il suddetto studio.

Gli esperti sottolineano come i soggetti di mezza età siano esposti perché “un maggiore grasso pancreatico è associato a livelli cognitivi e cerebrali inferiori, suggerendo un potenziale legame sesso-specifico tra grasso addominale distinto e salute del cervello“. E proprio i depositi di grasso addominale, a detta degli esperti, dovrebbero essere presi in considerazione tra i fattori determinanti per “un funzionamento cognitivo inferiore e un rischio più elevato di demenza“.

Purtroppo, per la gran parte delle varie forma di demenza, non c’è ancora cura. Quello che però dimostrano alcuni studi è che per il 40% di queste, come l’Alzheimer, si può attuare prevenzione o ritardarle. Nel mondo, secondo l’OMS, ci sono 47,5 milioni di individui che vivono tale condizione.

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