Diamo un occhio in più alla nostra dispensa per evitare gli sprechi: alcuni cibi possono scadere prima di quanto pensiamo.
La dispensa ci permette di fare scorte, evitandoci frequenti visite al supermercato. Eppure, proprio per questa sua vocazione all’accumulo, spesso tendiamo ad acquistare più del dovuto e a dimenticarci di ciò che abbiamo sulle nostre mensole e nei nostri cassetti.
Il cibo, però, scade. E non solo le verdure, la frutta e i latticini sono da tenere sott’occhio: ci sono altri alimenti che, insospettabilmente, potrebbero andare a male senza che ce ne accorgiamo, ora perdendo il loro sapore, ora invece diventando pericolosi per i nostri stomaci. Al fine di organizzare al meglio la nostra dispensa, e a fare spese più consapevoli, vediamo quali sono.
Gli alimenti che non sapevi scadessero nella tua dispensa
Ci sono tante vivande nella nostra dispensa, ma noi abbiamo deciso di concentrarci su quelle “insospettabili”, che molti di noi tendono a ignorare, ma che in realtà necessitano di maggiore attenzione.
- Il riso integrale
Il riso è, insieme alla pasta, una delle prime fonti di carboidrati della nostra dieta. Le modalità di conservazione, però, variano da riso a riso e dipendono anche dalla cottura o meno del cereale. Così, mentre il riso bianco può durare per lungo tempo, il riso integrale, poiché contiene più olio naturale, è soggetto a deterioramento dopo quattro mesi. Questo si spiega con la natura stessa del riso: è integrale, composto cioè sia dalla crusca sia dal seme, dunque conserva più sostanze inclini al deperimento.
Consigliamo di conservare il riso integrale crudo in un contenitore ermetico e, se si vuole allungarli la vita, si può addirittura congelarlo in freezer. Se, invece, vi avanza del riso integrale cotto, non tenetelo per più di tre giorni.
- L’olio d’oliva
L’olio d’oliva parrebbe uno di quegli alimenti senza una scadenza. Anzi, alcuni potrebbero persino pensare che migliori col tempo, un po’ come il vino: nulla di più sbagliato! Ricordiamoci che un olio d’oliva, se chiuso, è capace di durare dai 12 ai 18 mesi, ma se aperto andrà inevitabilmente incontro a un deterioramento delle sue qualità. Sebbene non diventi pericoloso per lo stomaco, l’olio perderà le sue caratteristiche organolettiche distintive. Dunque, se avete aperto un olio extravergine prestigioso e lo centellinate soltanto sopra certi piatti, sappiate che esso sta perdendo velocemente le sue qualità. Visto che l’avete aperto, vi conviene consumarlo in fretta.
- La maionese
L’aceto della maionese non è abbastanza per far sì che essa si conservi all’infinito. Del resto, è fatta con tuorli d’uovo, un genere di alimento che deve tendere alla freschezza. Una volta aperta, cerchiamo di consumare la maionese entro i due mesi; se chiusa, non sfidiamola per oltre cinque mesi. Lo stesso discorso si applica per tutti i condimenti da insalata: due o tre mesi aperti in frigorifero, al massimo.
- Il vino
Si dice “invecchiare come un buon vino”, quindi perché il vino appare su questa lista di alimenti con scadenza? Perché, ovviamente, non tutti i vini sono uguali, e un Barbaresco non è un Moscato d’Asti. La regola di base, se si vuole consumare un buon vino, di qualsiasi tipo, è conservarlo bene – niente luce diretta, minimo movimento della bottiglia, temperatura e umidità adeguate. Tra i vini che durano di meno ricordiamo alcuni tipi di spumante, come quelli dolci e quelli prodotti con metodo Charmat: sarebbe ideale consumarli entro un anno dall’imbottigliamento.
Per quanto riguarda i bianchi, sebbene esistano denominazioni da invecchiamento, molti di quelli che abbiamo non devono superare i due anni dal loro imbottigliamento se desideriamo bere un vino con profumi e sapori. Pensiamo a quelli aromatici come il Gewürtztraminer, il Falanghina, il Moscato, il Pignoletto, e in generale a la maggior parte di quelli frizzanti.