Una nuova ricerca rivela come i carboidrati più consumati agiscano a beneficio del processo di dimagrimento; ma solo rispettando alcuni semplici dettami alimentari.
Come si dice in termini giuridici, occorre rispettare la presunzione d’innocenza fino a prova contraria e a sentenza definitiva. Ebbene, quante volte nella ricerca scientifica, specie nell’ambito alimentare, sono stati sfatati miti e riabilitati presunti colpevoli derivanti da una cattiva alimentazione o da irresistibili tentazioni? Ci sono voluti decenni per scoprire che, ad esempio, il cioccolato (quello fondente) non è soltanto un ottimo alleato per prevenire il colesterolo ma – udite, udite – è anche in grado di proteggere i denti dalla carie.
Oggigiorno qualcuno sta sperando che il più indiscutibile junk food possa celare una verità ancora da svelare e da far levare un grido di gioia alle gole più disinibite. In attesa (o forse no) che si ribaltino i secolari luoghi comuni alimentari, le sperimentazioni sono giunte ad una scoperta che getterà nuova luce su alcuni dei principi attivi presenti nelle tradizioni della penisola, ricondotte alla cosiddetta cucina mediterranea: ovverosia i carboidrati.
Pasta e pane, ora si scopre che sono utili alla dieta
Amati dagli sportivi sia professionisti che dilettanti, dai cultori di buona forchetta e del cibo tradizionali, i carboidrati rappresentano la croce e la delizia di chi ha fatto della pasta e della pane una privata religione nella sua tavola. Non è un mistero che un popolo come quello italiano produca e consumi tanta pasta perché la sua stessa tradizione culinaria è ricca di ricette regionalistiche che la rendono protagonista.
Per il pane, si tratta di un consumo scontato, dato che ogni Regione si riflette sulla produzione di una peculiare tipologia, per un alimento antico come la civiltà umana degli albori. In parte, le stesse parole si possono spendere per un’altra fonte di carboidrati, ovvero il riso.
Dagli anni Settanta del secolo scorso, una ricerca scientifica realizzata dal Dottor Atkins, dal titolo Diet Revolution sentenziava che mangiare un piatto di pasta, un risotto o del pane appena sfornato, era il modo migliore per guadagnare chili. Nel 2023, dal magazine scientifico International Journal of Obesity, il giudizio viene ribaltato dagli stessi nutrizionisti.
La presenza di fibre e di vitamine del gruppo B contribuisce alla perdita di peso grazie al mantenimento delle funzioni intestinali, come anticipato dalla rivista scientifica Current Medical Science; o come aveva già informato Frontiers nella sezione Nutrition: chi non mangia pasta scarseggia dell’apporto di fibre, ferro, acido folico, vitamina E, presente invece in coloro che la assumono.
Certo, bisogna stare alla larga da porzioni eccessive, e preferire pasta e pane integrali. Le tipologie integrali, infatti, hanno un’ulteriore carta vincente: trasmettono un maggiore e rapido senso di sazietà.