La Turchia che non ti aspetti, ecco perché dovresti visitare la Cappadocia, con i suoi paesaggi lunari da vedere in mongolfiera e i suoi tesori sotterranei.
Al giorno d’oggi siamo sempre alla ricerca di nuove splendide mete per i nostri viaggi. Solitamente ci si fossilizza su destinazioni turistiche già molto popolari e conosciute, escludendo a priori zone del mondo che invece potrebbero davvero sorprenderci. Delle volte basta un video, un programma visto così all’improvviso per farci cambiare totalmente idea e farci venire la voglia di fare un bel viaggio diverso dal solito. Effettivamente c’è un posto, raggiungibile senza passaporto che negli ultimi anni fa spesso parlare di sé per la sua bellezza: la Cappadocia in Turchia.
A chiunque sarà capitato di vedere la classica foto con le mongolfiere colorate che sorvolano un paesaggio davvero unico e spettacolare. Un luogo che non sembra appartenere a questo pianeta, una destinazione turistica davvero unica e davvero da provare. Paesaggi lunari, gigantesche rocce che ricalcano forme animali e fortezze sotterranee a 85 metri di profondità. Atterrare in Cappadocia è come un tuffo in un passato tanto lontano quanto sconosciuto.
La Cappadocia non è ancora molto conosciuta, non è solo un viaggio in mongolfiera ma un filo conduttore che parte dalla Devrent Valley, passa per i Camini delle Fate, si affaccia sul museo a cielo aperto di Göreme, prosegue sottoterra tra Derinkuyu e Özkonak, per terminare al tramonto nella Red Valley, con l’immancabile çay (il tè nero locale servito in piccoli bicchieri a forma di tulipano). Un esperienza unica, un posto che ci fa stropicciare gli occhi e battere forte il cuore.
Ecco perché devi andare in Cappadocia.
La Cappadocia è una zona rurale della Turchia, nella parte ovest dell’Anatolia, un terra spettacolare ma fino a qualche anno fa poco conosciuta. In questa nazione per chi arriva dall’Italia non serve il passaporto e ci si può fermare anche qualche giorno nella bellissima città di Istanbul per poi spostarsi in queste terre uniche e magnifiche.
Partendo da Istanbul, con un volo interno si raggiunge in un’ora e mezza Kayseri, capoluogo dell’omonima provincia dell’Anatolia Centrale. Punto di partenza per visitare al meglio la Cappadocia. La prima tappa che non ci si può far mancare è la Devrent Valley. A colpire nell’immediato è la sensazione di un tempo cristallizzato, con un altopiano surreale formato da coni vulcanici ben delineati e distribuiti in folti gruppi che si perdono a vista d’occhio.
Si lascia la Devrent Valley per immergersi nei Camini delle Fate, simbolo principale della zona dichiarata nel 1985 Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Sono presenti anche in altre parti del nostro pianeta, ma qui sono l’attrazione primaria di uno spettacolo duraturo ed eterogeneo che premia la curiosità dell’occhio umano.
La bellezza della Cappadocia
In Cappadocia ci sono addirittura 34 città sotterranee scoperte (alcune di recente) in questi territori che sembrano lunari. Due sono le più rinomate: Kaymakli, che è la più grande costruita dagli antichi cristiani per evitare le incursioni nemiche ed è composta da abitazioni, stalle, chiese, cimiteri e spazi per stoccare i materiali, e Derinkuyu, la più profonda del lotto con tanto di scuola religiosa e un tunnel di 100 metri.
Al di là delle reazioni al cambio di ambiente davvero vario in quei luoghi. Özkonak è un perfetto esempio dell’antica ingegneria in Cappadocia, con la sequenza di livelli in granito vulcanico collegati da tunnel e strettoie. Per questo, calarsi in una città sotterranea da queste parti è alquanto consigliato, perché si entra in un universo sconosciuto che lascia intuire la tecnologia di quel popolo e la sua curiosa storia. Un bel viaggio in mongolfiera, può concludere alla perfezione questo splendido e alquanto particolare viaggio.