Legami traumatici: possono essere devastanti. Se li riconosci li eviti: ecco i segnali che possono aiutarci a individuarli.
Spesso narcisisti e manipolatori adottano la tattica dell’elastico, alternando fasi di freddezza o anche di violenza a momenti di vero e proprio bombardamento affettivo. Può succedere con un partner, con un genitore, con un amico.
È così che si genera un legame traumatico: l’alternanza di queste forme di trattamento agli antipodi può portare a sviluppare un forte legame psicologico, un legame di dipendenza. E chi è invischiato in legami come questi rischia di avere una bassa autostima e anche di andare incontro alla depressione.
I legami traumatici sono legami distruttivi, che silenziosamente guastano la nostra esistenza. Ci sono 6 segnali per riconoscerli.
I 6 segnali che ci fanno riconoscere un legame traumatico
Il primo segnale è la tendenza a giustificare sempre il comportamento della persona che abusa di noi. Stando ai dati della National Domestic Violence Hotline, nel 90% dei casi le vittime di violenza domestica o di abusi in genere affermano che il loro partner si è comportato in modo “perfetto” o “meraviglioso”.
Un altro segnale di legame traumatico è il pensiero costante rivolto alle persone che ci hanno ferito. La tendenza a fantasticare e a pensare continuamente all’ex partner, parente o amico che ci ha ferito profondamente è un campanello d’allarme.
Ma non solo: chi si trova in un legame come questo cerca costantemente di aiutare chi gli ha causato del male offrendosi magari per piccoli servizi come il pagamento delle bollette, del cellulare o di internet, un aiuto per la spesa o anche per spalare il vialetto quando cade la neve, ecc. Piccole cose all’apparenza che però possono essere indicatori di un legame traumatico.
Il quarto segnale di un possibile legame traumatico è la difficoltà ad uscire dalla relazione malgrado i ripetuti tradimenti della fiducia, il fatto di essere stati trattati male a ripetizione, ecc. C’è difficoltà estrema a interrompere il legame.
Senza contare – quinto segnale – la tendenza a coprire il comportamento del nostro aggressore. Magari inventandosi delle scuse per giustificarli, stando sempre sulla difensiva quando si tocca l’argomento con amici o familiari, dai quali del resto si tende a distanziarsi. E anche dopo la fine della relazione spesso si rimane in silenzio sugli abusi (anche per ragioni comprensibilissime come la vergogna, la sensazione che nessuno ci crederà mai o la paura di possibili punizioni).
Infine l’ultimo segnale del legame traumatico: il timore di condividere i nostri reali sentimento, giudizi o opinioni. Non riuscire ad essere se stessi col partner, l’amico o il familiare può essere il segnale di una tendenza ad adattare il nostro modo di pensare per cercare di compiacerli e evitare sfuriate o arrabbiature.