Imparare a riconoscere i sintomi del tumore al seno è molto importante. Fare, inoltre, prevenzione può salvare letteralmente la vita.
Quando si tratta di salute, ormai si sa, la prevenzione è la chiave principale contro diverse malattie. Scoprire in tempo un nodulo al seno, ad esempio, potrebbe salvare la vita. Il tumore al seno o tumore alla mammella si sviluppa, per l’appunto, nel tessuto mammario ed è una neoplasia provocata dalla proliferazione di cellule tumorali. La prognosi per questa malattia dipende da vari fattori, come l’età del paziente ma anche e soprattutto dallo stadio in cui si trova il tumore.
Ci sono alcuni sintomi, che riguardano il tumore al seno e che è importante riconoscere. La prima arma per salvarsi la vita, ad ogni modo, resta la prevenzione. Scopriamo di più in merito.
I sintomi del tumore al seno
I sintomi che riguardano il tumore al seno sono diversi. Generalmente, questo viene evidenziato durante un’ecografia al seno, una mammografia o durante l’autopalpazione – tutti strumenti di fondamentale importanza – ma ci sono, comunque, alcuni segnali a cui si dovrebbe prestare attenzione.
I sintomi più comuni sono il cambiamento della forma o delle dimensioni della mammella o del capezzolo, fuoriuscita di liquido dal capezzolo, formazione di noduli – sia al seno che sotto le ascelle – e/o cambiamenti per quanto riguarda l’aspetto della pelle di questa zona: come pelle a buccia d’arancia, arrossamenti attorno al capezzolo, fossette o desquamazioni.
Alcune tipologie di cancro alla mammella interessano la mammella soltanto, non espandendosi ad altri tessuti; altre, invece, possono andare in metastasi provocando ingrossamento dei linfonodi, dolori alle ossa o ittero.
Le cause, fattori di rischio e la prevenzione
Cause e fattori di rischio del tumore al seno possono riguardare età superiore a cinquant’anni, familiarità – ovvero, altri casi di tumore alla mammella in famiglia come madre, sorella o nonna – mutazioni genetiche che predispongono alla formazione, assunzione di farmaci a base di estrogeni o progesterone, tumori al seno precedenti – anche benigni – comparsa di mestruazioni prima dei dodici anni, menopausa tardiva, sovrappeso, vita sedentaria, radioterapia toracica prima dei trent’anni, consumo di alcol, prima gravidanza dopo i trent’anni o assenza di gravidanze e assenza di allattamento.
Come detto, la prima arma contro il tumore al seno è la prevenzione. Questa può essere fatta in comodità a casa propria tramite l’autopalpazione al termine di ogni ciclo mestruale – una volta al mese, quindi – e può essere insegnata dal proprio senologo. In aggiunta – non in sostituzione! – va eseguita una visita annuale dal senologo con ecografia al seno ogni anno e mammografia ogni due anni dai cinquant’anni ai sessantanove anni di età. È possibile, però, che occorra eseguire più spesso la mammografia e anche prima dei quarant’anni, a seconda della propria storia medica. In alcuni casi, può essere utile eseguire una biopsia, per accertare la presenza di cellule cancerogene.
Infine, la prognosi dipende dall’estensione e dal tipo della malattia, oltre che dall’età del paziente e dal suo stato di salute. Generalmente, viene eseguito un intervento chirurgico per l’asportazione del nodulo o anche dell’intera mammella (mastectomia), ma anche radioterapia, chemioterapia o altre tipologie di terapia.