La Sanità picena è di nuovo nella bufera. Infuriano infatti da qualche giorno le polemiche in merito alla presentazione della nuova Azienda Sanitaria Territoriale avvenuta all’interno dell’auditorium Neroni di Ascoli. Si intensifica la protesta delle varie sigle sindacali
La nuova Azienda Sanitaria Territoriale (AST) non piace a molti operatori del settore. È infatti accaduto che nel corso della presentazione andata in scena all’interno dell’auditorium Neroni di Ascoli all’esterno della struttura le principali sigle sindacali hanno organizzato una manifestazione di protesta in cui alcuni esponenti delle categorie di operatori sanitari hanno puntato l’indice contro una politica di continui tagli e mancate assunzioni nella Sanità picena.
Il tema della protesta era dunque la denuncia dello ‘status’ di “Cenerentola della provincia di Ascoli in tema di ripartizione delle risorse economiche e dei fondi per il personale“. Una condizione che tutti gli operatori considerano inaccettabile.
Il mancato rinnovo di contratto di 50 persone con contratti a termine è stato lo spunto per dare vita alla manifestazione. “Si tratta di una decisione inaccettabile – ha dichiarato Mauro Giuliani dell’Usb -, i carichi di lavoro all’interno dell’azienda sono inaccettabili“. Dei circa 200 operatori sanitari assunti a tempo determinato qualche anno fa durante la pandemia da Covid-19, più di qualcuno aveva i requisisti per la stabilizzazione.
Ancora Giuliani: “Purtroppo non ci hanno dato modo di sapere come sia stato scelto il personale da stabilizzare e quello da mandare via. Lo scorso 7 dicembre abbiamo chiesto i criteri per la graduatoria, ma non ci sono stati forniti. Così non si va avanti“.
Ascoli, quante polemiche per la nuova AST: “Basta tagli, servono nuove assunzioni”
“La nostra richiesta prevede la proroga di tutti oltre all’assunzione di nuovi professionisti: abbiamo una serie incredibile di carenze e così è impossibile gestire i reparti e l’amministrazione“. Le parole di Giuliani non restano isolate: anche Roberto Fioravanti della Cgil funzione pubblica dice la sua rincarando la dose. “Protestiamo in seguito ad anni e anni di sottofinanziamento, come conferma il taglio di altri 50 professionisti del settore”.
“Se le istituzioni pensano – conclude Fioravanti – che attraverso il taglio del personale si possa qualificare un’azienda sanitaria pubblica sbagliano di grosso. Per funzionare bene c’è bisogno di organizzazione e personale. E in questo caso mancano entrambi“.
Giorgio Cipollini, un altro sindacalista, punta l’indice contro l’espansione della sanità privata rispetto a quella pubblica: “È evidente il ridimensionamento della Sanità di Ascoli a vantaggio del settore privato. In campagna elettorale urlavano slogan come ‘Ascoli mai più Cenerentola delle Marche’. Invece sta andando tutto a rotoli“.