Extraprofitti delle banche, il governo cambia idea sulla tassa: così è tutto diverso

Per quanto riguarda gli extraprofitti delle banche, c’è stato un cambiamento di rotta da parte del Governo Meloni. Vediamo di che si tratta.

Annunciata con particolare enfasi durante i primi giorni di agosto dal Governo Meloni, la tassa sugli extraprofitti, a livello fiscale, sta subendo una metamorfosi. Emendamenti, modifiche ed eccezioni che vengono applicate alla tassa originaria stanno stravolgendo la sua struttura.

Extraprofitti banche
Tabella extraprofitti delle banche-ascoli.cityrumors.it (Fonte: skytg24.it)

In modo alquanto inaspettato, le istituzioni bancarie stanno prendendo positivamente questa nuova direzione, con un clima di ottimismo che sta facendo il bene dei titoli azionari.

Extraprofitti delle banche, titoli in crescita

In questo contesto di mutamenti e variazioni, le banche italiane principali vedono i propri valori azionari balzare in alto. Un cambiamento di rotta che ha anche poco effetto sui rendimenti dei BTP e sugli spread, nonostante opinionisti ed economisti si erano allarmati.

I partiti di maggioranza, però, continuano a discutere. Antonio Tajani di Forza Italia ha sottolineato la priorità di rivedere il decreto. Istituzione del prelievo una tantum, tutela delle banche, deducibilità del contributo: queste sono alcune delle proposte di modifica avanzate.

Il riesame dell’approccio fiscale va a sottolineare un concetto interessante: tutto ciò che il governo preleverà dalle banche verrà restituito, modificando questa tassa iniziale in una specie di prestito. Una prospettiva questa che va a riflettere l’adattabilità delle politiche fiscali.

Antonio Tajani di Forza Italia
Antonio Tajani-ascoli.cityrumors.it (Fonte: agenzianova.com)

Lucio Malan (Fratelli d’Italia) afferma che c’è la possibilità di correggere basandosi sull’osservazione oggettiva dei fatti e sui vari suggerimenti che arrivano da più parti. Adattare l’approccio fiscale alla tassa sugli extraprofitti significa alzare il livello di discussione in seno alla maggioranza.

Le modifiche proposta stanno mostrando quanto siano flessibili le politiche economiche. Però, bisogna vedere poi quale potrebbe essere l’impatto effettivo di questa modifica sulla stabilità economica e sulle istituzioni finanziarie.

Questa tassa sugli extraprofitti delle banche, che non piace affatto alla BCE, viene inserita nel quadro legislativo di quest’anno, chiamato Decreto Omnibus. Si tratta di un’imposizione fiscale pari al 40% del surplus delle entrate che derivano dagli interessi e accumulate negli anni 2022 e 2023.

L’intento è di dare risposta agli aumenti dei tassi di interesse voluti dalla BCE (Banca Centrale Europea). La tassa si focalizza sull’aumento degli interessi marginale. Viene soltanto attuata quando il totale del margine supera il 5% nel primo anno e il 10% nel secondo.

Inoltre, il legislatore ha posto un limite massimo a questa imposta sugli extraprofitti, che è fissato allo 0,1% dell’attivo totale, in riferimento all’esercizio antecedente il 1° gennaio 2023.

Un vincolo voluto per evitare che vengano applicate imposizioni eccessive che andrebbero a compromettere la stabilità finanziaria delle banche interessate.

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