Piceno, 1500 cause contro l’AST 5 di Ascoli: “I sindaci non vogliono intervenire”

Nel Piceno sono pronte a partire 1500 cause di lavoro contro l’Azienda sanitaria territoriale 5 di Ascoli, lo hanno annunciato i sindacati di categoria.

Caos contro l’Azienda sanitaria territoriale 5 di Ascoli, i sindacati di categoria Confederali, UGL e Fials hanno comunicato oggi che hanno intenzione di far partire circa 1500 cause di lavoro per “violazioni contrattuali reiterate”.

Piceno, 1500 cause contro l'AST 5 annunciate dai sindacati
Piceno, caos e problemi contro l’AST 5 (AscoliCityRumors.it)

Ma cosa contestano i sindacati? Quali sono le condizioni che sono venute a mancare per i lavoratori? E come stanno reagendo i sindaci di Ascoli e San Benedetto? Ecco tutto quello che c’è da sapere sul caso delle ultime ore nel Piceno.

Piceno: le cause dei sindacati contro l’AST 5 di Ascoli, ecco perché

I sindacati vogliono difendere i lavoratori che hanno subito “violazioni contrattuali reiterate“. Ecco perché oltre alle cause in tribunale, i sindacati hanno annunciato anche che verrà organizzata da RSU e da alcune organizzazioni sindacali una mobilitazione pubblica.

Piceno, 1500 cause contro l'AST 5 annunciate dai sindacati
Piceno, annunciate 1500 cause di lavoro contro l’AST 5 (AscoliCityRumors.it)

Ma perché si sta creando tanto caso contro l’AST 5 di Ascoli? Come riporta anche il sito cronachemarche.it, a spiegare la situazione è stato Giorgio Cipollini, segretario della funzione pubblica CISL.

Intervenuto in conferenza stampa, le sue parole sono state: “Da anni l’azienda sanitaria locale viola norme dei contratti nazionali di categoria che riguardano oltre 2 mila lavoratori del comparto. I dipendenti vantano crediti che vanno dai 2 mila fino agli 8 mila euro ciascuno, e l’atteggamento non costruttivo anche della nuova direttrice generale ci ha costretto a rompere le trattative ed aprire i contenziosi”.

Quali sono le norme che l’AST 5 non avrebbe rispettato? Ebbene, sembrerebbe che alcuni lavoratori non abbiano ricevuto il pagamento della produttività maturata nel 2022, alcuni addirittura quella del 2021. A ciò si aggiungono le indennità non versate per i tempi di vestizione e le indennità per Covid-19 attribuite in modo parziale.

Paolo Sabatini, segretario FPL UIL ha dichiarato che queste problematiche, unite alla minaccia di un ulteriore taglio ai servizi dei cittadini, potrebbero accentuare la fuga di professionisti dagli ospedali locali, conseguenza che potrebbe peggiorare la già precaria situazione della sanità nel Piceno.

Nonostante queste minacce da parte dei sindacati, le amministrazioni non sembrano per il momento voler intervenire. Giorgio Cipollini ha continuato dicendo a questo proposito: “E in questo scenario diventa assordante il silenzio degli amministratori sul territorio, sindaci in testa e di una politica che sembra non voglia intervenire per non disturbare il manovratore“.

A questo punto non resta far altro che aspettare i prossimi mesi per vedere se qualcosa cambierà e verranno esaudite le richieste dei lavoratori, senza necessariamente ricorrere a misure legali.

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