Uomini più a rischio Covid-19.
I dati confermano quella che era stata una prima scoperta: “l’enzima che il virus sfrutta per entrare nelle cellule è più espresso nell’uomo”.
Marina Ziche e Amelia Filippelli dell’Unità di Crisi della società italiana di farmacologia (Sif) su SArs-CoV-2 evidenziano le ragioni scientifiche “le donne, forse per ragioni evolutive, sono naturalmente più forti nei confronti delle infezioni. Non dimentichiamo che la donna ha 2 cromosomi X, uno in più rispetto agli uomini, e molti dei geni legati all’immunità, si trovano proprio sui cromosomi X, fornendole il doppio di queste risorse”.
Le ricercatrici aggiungono poi un dato legato al ruolo degli ormoni sessuali: il testosterone, ormone sessuale maschile, è generalmente un immunosoppressore, mentre gli estrogeni, importanti ormoni regolatori sessuali femminili, tendono ad essere immunostimolanti”.
Il report dell’Iss, che raccoglie i dati in Italia, evidenzia che i maschi sono il 57.8% dei casi infetti mentre le femmine il 42.2%.
Il dato diventa ancora più rilevante se lo si legge guardando ai decessi, infatti il 70.9% sono maschi mentre le femmine sono il 29.1%.
La conclusione, a cui tutti gli studi portano, anche in altri Paesi, è che questo ceppo di Coronavirus predilige maschi in specifiche fasce d’età, indicazione di genere da considerare nella ricerca di una vaccino e nella sperimentazione di una cura.