L’avviso è comparso solamente qualche giorno fa sul portale, i rischi per la salute sono enormi. Ecco tutti i dettagli del lotto presenti nella nota.
Da pochi giorni sul sito web ufficiale del Ministero della Salute è apparso l’ennesimo comunicato riguardo un richiamo alimentare. Per quale motivo? Per la contaminazione di un intero lotto di formaggio DOP, o meglio per rischio microbiologico. Sono state segnalate numerose versioni del medesimo prodotto, a seguito della nota fatta circolare dalle istituzioni. Non è ovviamente il primo caso, ce ne sono già stati diversi in passato.
I rischi per la salute sono abbastanza seri, come si legge nelle informative ministeriali. Si va dai sintomi più lievi a quelli più gravi, che potrebbero compromettere fatalmente l’organismo. Cosa fare se si è entrati in possesso di una di queste confezioni? Dando un’occhiata alle linee guida, ci si dovrà prima accertare che si tratti del lotto incriminato, che il numero presente corrisponda e che i termini di conservazione combacino. Nel caso in cui si verifichino tutte le condizioni, allora il consumatore potrà restituire il prodotto al punto vendita.
Formaggio gorgonzola DOP contaminato, il Ministero della Salute lancia l’allerta
Il motivo del richiamo è indicato in poche righe, all’interno del comunicato diffuso in questi giorni dal Ministero della Salute: “Possibile presenza del batterio Listeria monocytogenes”. Quest’ultimo è stato rilevato all’interno di un intero lotto di formaggio Gorgonzola Dolce Dop Palzola/Sovrano/R.P./Dolce&Blu/Romanin. In particolare, si tratta del lotto di produzione D16423A che scade il prossimo 20 marzo, proveniente dallo stabilimento di via Europa 21 a Cavallirio, in provincia di Novara.
Il prodotto non va assolutamente consumato, questa la raccomandazione delle istituzioni, visto che un’infezione scaturita dall’ingestione potrebbe portare a conseguenze anche serie. Di solito nelle forme più lievi si manifesta con una gastroenterite – acuta in certi casi – entro le ventiquattro ore successive al pasto. Mentre quelle più gravi possono diventare addirittura “sistemiche”, sfociando ad esempio in meningite, meningoencefalite e sepsi.
Questo tipo di batterio di solito si trova negli alimenti ‘crudi’, perché nella maggior parte dei casi non sopravvive alla cottura. Per quanto riguarda i prodotti lattiero-caseari la causa è una non corretta pastorizzazione. È bene comunque tenere sempre sotto controllo la bacheca del Ministero e gli appositi gruppi presenti sui social per scongiurare scenari spiacevoli.