La Regione Marche ha pubblicato i dati del turismo di alcune città marchigiane relative al periodo gennaio-settembre 2023: “mistero” Grottammare
I dati pubblicati dalla Regione Marche, in merito al turismo del periodo gennaio-settembre 2023, hanno evidenziato un calo delle presenze turistiche a Grottammare di circa 50% in meno rispetto al 2022 nello stesso periodo.
I numeri, tuttavia, secondo il sindaco di Grottammare Alessandro Rocchi e l’assessore al Turismo Lorenzo Rossi sono da rivedere in quanto gli introiti sulla tassa di soggiorno sono aumentati.
Nel dettaglio la Regione Marche avrebbe quantificato le presenze nella città di Grottammare, nel periodo di gennaio-settembre 2023, in 235292 unità. Una diminuzione del 50% rispetto al 2022.
In merito il sindaco Rocchi ha sottolineato: “Il dato – si legge su cronachepicene.it – è palesemente sbagliato e farlo circolare reca un danno di immagine alla nostra città oltre che preoccupazione da parte degli imprenditori turistici. Ci siamo attivati immediatamente inviando alla Regione Marche una richiesta di chiarimento in merito ai dati diffusi poiché a noi non pervenuti”.
Turismo in calo a Grottammare? Rocchi e Rossi vogliono vederci chiaro
Sia il sindaco Rocchi che l’assessore Rossi non credono minimamente alla veridicità dei dati forniti dalla Regione Marche e in tal senso hanno aggiunto: “È impossibile che gli arrivi le presenze siano diminuiti del 50% rispetto allo stesso periodo del 2022. Anche senza vedere i numeri un dato del genere è inverosimile”.
“Spieghiamo il perché di questa affermazione – proseguono Rocchi e Rossi – basandoci sui numeri della tassa di soggiorno incassata dal comune: Se nel 2022 le presenze totali ne sono i mesi centrali di luglio agosto sono state, secondo la Regione, 387199 com’è possibile che dalle strutture ricettive siano arrivati quest’anno molti più introiti a fronte di un dato pari a 235292 unità?”.
Il sindaco e l’assessore di Grottammare specificano come le cifre incassate siano un aspetto fondamentale per riuscire a far luce sulla questione. Il dato non giustifica assolutamente un calo del 50%, ecco perché entrambi sono convinti di un errore da parte della Regione e per questo chiedono un chiarimento immediato.
