Dopo oltre 30 anni e decine di incontri sui territori finalmente è stata messa a punto la nuova Legge Urbanistica della Regione Marche.
Lo step successivo passa per la valutazione della Commissione e l’approvazione in Consiglio Regionale. Presumibilmente i tempi non saranno molto lunghi, già per settembre o al massimo ottobre 2023 dovrebbe vedere la luce in modo da essere operativa già dall’inizio del 2024. Vediamo in cosa consiste e tutte le novità che mirano a far sviluppare i territori in maniera armonica e secondo gli standard più attuali.
La priorità, fanno sapere dalla Giunta, è soprattutto la valorizzazione del territorio e delle caratteristiche uniche del paesaggio delle Marche al fine di garantire uno sviluppo sostenibile promuovendo il consumo di suolo a saldo zero, la rigenerazione urbana e territoriale, il riuso del costruito.
Quali sono i punti principali della nuova Legge Urbanistica della Regione Marche
A spiegare nei dettagli il nuovo piano regionale è l’assessore all’Urbanistica Stefano Aguzzi, che ha sottolineato come il nuovo testo vada ad eliminare altre otto leggi regionali e 350 articoli oramai superati dalla attualità dei nostri tempi. In tal modo si vuole armonizzare in un testo unico tutti i possibili interventi che andranno ad interessare i territori. La proposta si compone quindi di 36 articoli, in totale.
Il testo renderà più facile l’interpretazione delle norme e la messa in pratica delle stesse per favorire lo sviluppo e la tutela di tutto il territorio che riguarda in particolar modo una nuova attività di pianificazione.
Anche perché questo è un primo tassello di una più ampia prospettiva, da che entro un anno dall’approvazione è in programma anche il nuovo Piano Paesaggistico Regionale, il Piano Territoriale Regionale e Provinciale.
In seguito a tutte queste novità i comuni marchigiani dovranno poi adottare i nuovi piani regolatori. Il percorso dunque ha una durata complessiva di quattro anni entro i quali l’intero territorio regionale sarà rivisto secondo le nuove normative.
“Questo percorso rappresenta un orizzonte di medio-lungo periodo per il quale è necessario costruire strategie complesse ai diversi livelli di governo a favore di una disciplina quanto più possibile unitaria, efficace e di corretta gestione del territorio”, ha commentato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
A sottolineare le novità della Legge, che arriva dopo 32 anni dalla Legge regionale n.34 del 1992, è stato ancora Aguzzi: “Il cuore del provvedimento è costituito dalla procedura della Conferenza di co-pianificazione interistituzionale (CeVI) che garantisce la partecipazione attiva e leale delle istituzioni, restituendo alla Regione Marche un ruolo di coordinamento.