Caso scommesse, la rivelazione di Viviano: “Quella volta che…”

Da dieci giorni a questa parte impazzano sulle prime pagine dei quotidiani sportivi notizie e indiscrezioni relative al caso dei giocatori coinvolti in un nuovo caso di scommesse illegali. Nel corso di un suo intervento in diretta il portiere dell’Ascoli Emiliano Viviano ha svelato un retroscena risalente a molti anni fa durante un ritiro estivo

Il racconto di Viviano
Il racconto choc di Viviano sulle scommesse – Ascoli.cityrumors.it

Continua a tenere banco sulle prime pagine dei quotidiani sportivi il  caso delle scommesse illegali che ad oggi vede coinvolti in via ufficiale solo tre giocatori: Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Ad indagare, com’è noto, è la Procura della Repubblica di Torino.

Torna dunque d’attualità un problema che di tanto in tanto affiora nella storia del calcio italiano. Il precedente più squassante è quello del 1980, quando due grandi del nostro calcio, Milan e Lazio, furono retrocesse in Serie B dagli organi della giustizia sportiva.

Facciamo un salto di oltre trent’anni e un altro ‘bubbone’ legato alle scommesse illecite esplode coinvolgendo giocatori di varie squadre. Le sanzioni in questo caso furono molto meno severe rispetto alle precedenti. Tra i nomi coinvolti, l’ex ct della Nazionale Antonio Conte che fu squalificato per omessa denuncia.

Ora il calcio italiano è chiamato un’altra volta a fare i conti con presunte giocate illecite da parte di singoli calciatori. A proposito dello scandalo del 2011, nel corso di un intervento in diretta su TvPlay, il portiere dell’Ascoli Emiliano Viviano ha svelato un retroscena, un episodio che avrebbe potuto rovinargli la carriera.

Caso scommesse, il racconto di Viviano è da brividi: cosa è accaduto

 

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 Questo il racconto di Viviano: “Durante un ritiro estivo di tanti anni fa, non ricordo con quale squadra, al mattino aprii la Gazzetta su una pagina dedicata proprio alle scommesse. Iniziai a leggere, al centro della pagina c’erano foto di calciatori e tra queste anche la mia“.

Iniziai a leggere l’articolo in cui era riportato che in un’intercettazione un tizio diceva a un altro: ‘Andate a Brescia e parlate con Viviano perché domenica c’è Brescia-Bologna e lui ha giocato nel Brescia”. Il problema è che nella Giustizia Sportiva sei tu a dover dimostrare la tua innocenza e non il contrario‘”.

La mia fortuna – racconta Viviano – è che in quel periodo ero stato via due settimane con la Nazionale, altrimenti mi sarei dovuto difendere dal nulla. Non sapevo chi fossero quelle persone. E se mi avessero indagato non avrei avuto armi per difendermi, visto che non conoscevo nessuno dei soggetti coinvolti nelle intercettazioni“.

Come si fa a dimostrare la propria innocenza quando ti mettono in mezzo in questo modo? Immaginate a quanti giocatori è accaduta la stessa cosa. Il rischio è di finire sbattuti in prima pagina senza motivo“. Viviano dixit.

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