Un episodio risalente a qualche anno fa e che deve essere ancora chiarito, la maxi rissa al Carnevale di Ascoli. Cosa bisogna sapere.
Non è ancora iniziato il Carnevale di Ascoli Piceno che già si parla di risse, anzi di maxi risse. L’episodio, tuttavia, non è di questi giorni ma risale al 2018, quando in centro ad Ascoli si scontrarono violentemente due gruppi di giovani, uno di ascolani e uno di abruzzesi.
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Per quel fatto è in corso un processo, in cui i gruppi che passarono alle mani si accusano a vicenda. La maxi rissa sconvolse la città di Ascoli per la brutalità della violenza, con aggressioni a persone e cose.
Un bruttissimo episodio delle cronache ascolane dal quale, però, non si riesce a venire a capo. Di seguito, gli ultimi aggiornamenti sul caso.
Maxi rissa di Carnevale ad Ascoli del 2018, è ancora tutto incerto
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Sono passati ormai sette anni, quando il 13 febbraio del 2018, durante il Carnevale, scoppiò una maxi rissa in pieno centro ad Ascoli Piceno, con due gruppi contrapposti, uno di ascolani e l’altro di abruzzesi in città per il Carnevale, che se ne diedero di santa ragione in varie parti della città, fino a devastare un bar. La rissa scoppiò nella zona di Porta Cappucina e coinvolse dodici persone, alcuni cittadini di Ascoli e altri provenienti da Sant’Egidio alla Vibrata, comune della provincia di Teramo.
Stando alle testimonianze emerse nel corso delle indagini e durante il processo, tutto avrebbe avuto origine da un’aggressione ai danni dei giovani di Sant’Egidio, compiuta nella centrale piazza del Popolo da parte di altri giovani ascolani. La situazione degenerò quando gli abruzzesi, per ritorsione, avrebbero seguito gli ascolani fino al bar Vecchio Borgo, nella zona di Porta Cappuccina, per ricambiare a loro volta con un violento pestaggio e il danneggiamento dello stesso bar. Un episodio di violenza impressionante che accadde la sera di Martedì Grasso.
Dopo la maxi rissa con devastazione al bar, gli abruzzesi si diedero alla fuga a bordo delle loro auto. Mentre tornavano in Abruzzo, tuttavia, una delle loro auto rimase danneggiata, costringendo gli occupanti a lasciarla lungo la strada. Grazie all’auto abbandonata, gli inquirenti sono riusciti a risalire al gruppo di giovani di Sant’Egidio alla Vibrata.
Nel processo in corso, entrambi i gruppi di giovani si sono costituiti parte civile, perché ognuno accusa l’altro di aver scatenato la rissa. Il testimone che, ascoltato in aula, ha riferito che tutto sarebbe iniziato dall’aggressione in piazza del Popolo ai danni dei giovani abruzzesi non è stato in grado di identificare i responsabili di questa aggressione.
Tutta la vicenda, dunque, rimane incerta sulle responsabili di chi ha scatenato le violenze.