Disoccupazione, quanti soldi spettano

È possibile avere un bonus per la disoccupazione, così da ridurre i disagi per chi è rimasto senza lavoro ed è in attesa di trovare altro.

Perdere il lavoro non può che gettare nello sconforto, sia che si viva da soli sia che si abbia una famiglia da mantenere, a maggior ragione se si devono rispettare gli impegni per il mutuo o l’affitto. Ad aumentare il senso di disperazione è soprattutto la sensazione di incertezza che si avverte in questa fase, con la consapevolezza di come, a maggior ragione in un periodo come questo, sia difficile trovare un nuovo impiego in tempi rapidi.

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La perdita del lavoro può gettare nello sconforto – Foto | Ascoli.cityrumors.it

Nella mente di chi è stato licenziato o non ha avuto il rinnovo del contratto si sommano spesso pensieri quasi catastrofici, che possono portare addirittura a perdere il sonno durante la notte, non sapendo bene quale sia il futuro davanti a sé. Fortunatamente è possibile alleviare almeno in parte i disagi grazie al bonus ad hoc pensato per chi è in stato di disoccupazione, a condizione di essere in posesso di requisiti ben precisi.

La disoccupazione fa meno paura grazie ai bonus

Trovare un modo per andare avanti dopo che si è perso il lavoro non può che essere fondamentale, con la speranza che si riesca presto a trovare un’altra azienda dove prestare servizio. Avere un sostegno economico dal governo è più che mai importante, ben sapendo coem questo problema sia davvero diffuso (le ultime stime parlano di un tasso di disoccupazione pari al 7,2%).

I bonus a cui si ha diritto sono diversi, a conferma di come il governo sia attento alla situazione e stia cercando di accontentare il numero maggiore di persone.

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Avere un bonus in caso di dsoccupazione può essere cruciale – Foto | Ascoli.cityrumors.it

Tutti sono a conoscenza dell’indennità di disoccupazione a cui si ha diritto in seguito alla perdita involontaria del lavoro, per questo non vale solo in caso di dimissioni, a eccezione di quelle date per giusta causa. Per averne diritto è necessario che si verifichino almeno una di due condizioni ben precise, ovvero aver dichiarato la propria immediata disponibilità allo svolgimento di un’attività lavorativa e alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro (serve la Dichiarazione di Immediata Disponibilità) non avere un impiego o non avere un reddito da lavoro dipendente superiore a 8.500 euro l’anno, 5.500 euro nel caso del lavoro autonomo.

A ognuno la sua indennità

Le indennità di disoccupazione sono diverse a seconda dei requisiti:

La NASPI è per i lavoratori disoccupati che hanno almeno 13 settimane contributive negli ultimi 4 anni, a loro spetta un’indennità pari al 75% dello stipendio medio percepito nel periodo di riferimento entro i 1.425,21 euro, più il 25% per la parte residua fino ad arrivare al massimo a 1.550,42 euro (valori aggiornati al 2024). Non si tratta ovviamente di un contributo con durata illimitata, ma per la metà delle settimane contributive maturate negli ultimi 4 anni, quindi per un massimo di 24 mensilità.

La DIS-COLL ha la stessa funzione della Naspi, ma è riservata collaboratori coordinati e continuativi in caso di cessazione di una o più collaborazioni, oltre agli assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio. Requisito essenziale è aver maturato almeno 1 mese di contribuzione nella Gestione Separata Inps.

Formatemp eroga invece il Sostegno al Reddito (SAR) ai disoccupati che hanno avuto contratti di somministrazione. Per i disoccupati da almeno 45 giorni con almeno 110 giorni di lavoro maturati, oppure da almeno 45 giorni che hanno concluso la procedura MOL (Mancanza di Occasioni di Lavoro) è previsto un bonus da 1.000 euro. Si scende invece a 780 euro per chi è disoccupato da 45 giorni e ha maturato almeno 90 giorni di lavoro nell’arco degli ultimi 12 mesi.

I lavoratori agricoli dipendenti possono poi contare su una manovra specifica, spettante per un numero di giornate pari a quelle lavorate entro il limite massimo di 365 giorni l’anno. A loro spetta un contributo pari al 40% della retribuzione di riferimento, con la trattenuta del 9% a titolo di contributo di solidarietà.

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