Il centro studi della CNA Marche ha elaborato alcuni dati significativi in merito alla capacità del Piceno di fare impresa, di dare valore all’artigianato e di non abbandonare le start-up
Il Piceno si conferma un territorio attento alle esigenze di imprese, dell’artigianato e delle start-up. A confermarlo è il Centro Studi CNA Marche che ha evidenziato, attraverso dei dati, il dinamismo relativo a tale settore.
Nel dettaglio l’ultima rilevazione, effettuata ad ottobre, ha messo in luce come nella provincia di Ascoli siano presenti ben 64 start up innovative. Inoltre le attività gestite da under 35, ossia il 18.8% del territorio, solo maggiori rispetto al numero regionale che si attesta su 15,7%.
In aggiunta la provincia di Ascoli, per quanto concerne il primo trimestre del 2023, ricordiamo che si è posizionata all’ottavo posto tra le start-up innovative e nuove società di capitali presenti in Italia.
Il merito è senza ombra di dubbio della tradizione territoriale, che come sappiamo è estremamente radicata nel settore manufatturiero e dell’artigianato. Inoltre le attività di sensibilizzazione e di promozione svolta dalla CNA di Ascoli, in collaborazione con scuole, imprese e università, ha dato i suoi frutti.
Il Piceno si conferma terra di imprese, di artigianati e di start-up
I dati sopra elencati assumono maggiore importanza soprattutto se contestualizzati al calo dei residenti, tra i 18 e 34 anni, che la regione Marche sta attraversando. Ciò dimostra come il Piceno, nonostante le varie problematiche, continua a investire sui giovani.
In merito il direttore della CNA di Ascoli, Francesco Balloni, ha spiegato: “Per arrestare l’emorragia d’imprese e dare nuova linfa all’attività del Piceno sarà fondamentale far sì che le istituzioni sostengono i giovani che vogliono fare impresa. Le aziende dovranno essere supportate non solo nella fase di avvio delle attività, ma anche nei processi di consolidamento, sviluppo e aggregazione”.
Alle dichiarazioni di Balloni hanno fatto eco quella della direttrice Arianna Trillini che ha sottolineato come sarà fondamentale continuare a investire sulla formazione, rafforzando i contatti tra il mondo della scuola e quello del lavoro e dell’artigianato.
“Saranno loro nei mesi a venire – conclude Trillini – a dover raccogliere l’eredità di una generazione di artigiani imprenditori che rappresentano il fiore all’occhiello del nostro tessuto imprenditoriale e che meritano di poter tramandare la loro esperienza e il loro saper fare a giovani talentuosi e motivati”.