Fate attenzione quando state cercando casa a chi la vende e a quale prezzo: come difendersi dalla truffa sempre più diffusa.
L’acquisto di un immobile è sicuramente uno degli obiettivi principali nella vita di ciascuno di noi. Una volta lasciato il tetto familiare, ogni persona sogna di poter costruire una propria indipendenza e questa passa inevitabilmente dal possesso di una casa. Rimanere in affitto, infatti, è un esborso economico enorme, ma soprattutto non garantisce mai di poter rimanere sotto lo stesso tetto per il tempo che si vorrebbe e soprattutto non lo garantisce per tutta la vita.
Per tale ragione tutti ambiscono ad ottenere un mutuo per l’acquisto di una casa, una tappa fondamentale per molti – visto che sono poche le persone che possono permettersi un acquisto diretto di un immobile – che negli ultimi anni è diventata sempre più complessa da ottenere per via dell’inflazione, dell’instabilità economica e lavorativa e di conseguenza per le misure di protezione del credito sempre più restrittive da parte della banche.
Anche qualora si riesca ad ottenere un mutuo per l’acquisto del primo immobile, bisogna tuttavia fare attenzione alle possibili truffe che si nascondono dietro l’angolo. Prima di accettare il prezzo di vendita proposto da agenzie e proprietari, bisognerebbe far valutare l’immobile da un esperto e scoprire se il prezzo richiesto è conforme al reale valore.
Il rischio dell’acquistare a scatola chiusa, magari semplicemente perché si è innamorati della casa o della zona in cui si trova, è quello di pagare più del dovuto per l’acquisto dell’immobile. C’è un escamotage in particolare che si sta diffondendo nell’ultimo periodo tra gli agenti venditori che potrebbe costarvi caro e a cui bisogna fare molta attenzione.
Acquisto casa, fate attenzione: una nuova truffa minaccia acquirenti e venditori
La pratica di cui vi parleremo è molto diffusa nel Regno Unito, talmente frequente da aver fatto innalzare un allarme su scala nazionale. A quanto pare gli agenti deputati alla vendita degli immobili nell’ultimo periodo avrebbero iniziato a fare il doppio gioco, prendendo la commissione per la vendita sia dall’acquirente che dal venditore.
In teoria l’agenzia che si occupa di piazzare la vendita dell’immobile dovrebbe ottenere una percentuale sulla vendita e dunque non guadagnare nulla direttamente dall’acquirente. Tuttavia pare che sempre più spesso gli agenti addetti alla vendita arrotondino il prezzo per poter ottenere maggiori profitti dalla transazione.
Stando a quanto riferito dal portale ‘thismoney.co.uk’, infatti, gli agenti incaricati delle vendite non farebbero pervenire le offerte ai venditori che non accettano di usufruire del servizio di mutuo interno all’agenzia per cui lavorano o da broker affiliati che promettono loro una percentuale di profitto. In tal modo favoriscono la vendita di quegli immobili che vengono interamente gestiti dall’agenzia per cui lavorano e riescono a guadagnare percentuali sia dalla vendita che dalla sottoscrizione del mutuo.
Tale pratica è conosciuta con il termine di “Vendita condizionata” e sebbene non rappresenti un illecito a livello legale, porta i compratori a spendere di più e i venditori che non sottostanno al gioco degli agenti di vendita a non riuscire a piazzare l’immobile che vorrebbero vendere. Tale pratica mina ovviamente il rapporto di fiducia che dovrebbe instaurarsi tra venditore e agente, ma anche tra acquirente e l’intermediario.
Il metodo attraverso il quale gli intermediari si mettono al sicuro dalle conseguenze legali di questa pratica è quello di fare firmare sia ai venditori che agli acquirenti un contratto in cui sono presenti delle clausole che consentono loro di gestire la compravendita come preferiscono. Basterebbe dunque leggere da cima a fondo i contratti sottoposti per rendersi conto del rischio ed evitare di dare mandato tramite l’apposizione della firma sul contratto.
Nel caso in cui ci si accorga in un secondo momento del tentativo, si può comunque ricorrere alle vie legali e chiedere ad un giudice di verificare se le condizioni contrattuali sottoscritte siano chiare e dunque valide. Qualora il giudice infatti ravvisi che non vi sia una trasparenza comunicativa, può annullare il contratto e richiedere il risarcimento in favore di acquirenti e venditori.