Legge 104: morte disabile, quali agevolazioni finiscono e quali restano alla famiglia

La morte dell’invalido con la legge 104 apporta dei cambiamenti. Vediamo quali sono i benefici che restano attivi e quelli che non sono più validi.

Ad oggi sono molte le persone che si occupano di individui con disabilità. Non tutti riescono a farlo, ma chi esegue questo tipo di compito ha davvero un’anima sensibile. Non è facile sopportare certi problemi:  per fare un lavoro del genere devi essere in possesso di determinate abilità, soprattutto comunicative.

Benefici che rimangono e che andranno persi in caso di decesso del disabile
Scopriamo quali sono i vantaggi della 104 – (ascoli.cityrumors.it)

È importante sostenere e assistere chi ha la 104, proprio per assicurare loro una maggior inclusione sociale e facilitazioni negli ambiti dove hanno più difficoltà. Bisogna essere empatici e pazienti per trasmettere a questi individui emozioni positive. Ciò che affrontano ogni giorno non è così semplice, ma nonostante tutto vanno avanti senza mai arrendersi.

Vediamo cosa cambia quando muore l’invalido

l caregiver è dunque colui che presta il suo impegno a favore di chi ne ha bisogno. Per questo deve essere una persona adatto gli individui con particolari impedimenti e deve essere a sua volta sostenuto nei suoi compiti. Lo Stato garantisce vantaggi fiscali, permessi retribuiti, Iva agevolata su determinati acquisti, congedo biennale.

Benefici che rimangono e che andranno persi in caso di decesso del disabile
Scopriamo quali sono i benefici che rimangono invariati e quali non in caso di decesso -(ascoli.cityrumors.it)

 

A goderne dei benefici sono i familiari che prestano assistenza alla persona con handicap. Quando sopraggiunge la morte di quest’ultima le cose cambiano. Alcuni benefici rimangono invariati altri invece si perdono. Vediamo cosa si modifica quando muore il titolare della 104.

Al decesso non viene più riconosciuto l’esenzione del bollo auto. L’erede dovrà quindi pagare la tassa di circolazione.  Oltre a questo il congedo straordinario di 2 anni, richiesto per accudire la persona con handicap grave, insieme all’ eventuale indennità di accompagnamento. non verrà più riversato a coloro che hanno assistito il malato grave.

Il caregiver quindi sarà costretto a ritornare in servizio. I privilegi inalterati invece riguardano spese già effettuate. Se per esempio abbiamo acquistato una macchina con l’Iva al 4% e con la detrazione del 19% non può accadere nulla. Tuttavia i benefici pensionistici acquisti dal caregiver in ragione della sua assistenza ad una persona portatrice di handicap una volta acquisiti non vanno perduti. Nel momento in cui non è più presente l’invalido e la pensione viene liquidata il diritto non può essere compromesso. Il caregiver quindi dovrà quindi accettare il venir meno di molti vantaggi, ma continuerà ad essere tutelato sotto altri aspetti, il più importante è certamente quello della tutela previdenziale.

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